Torino, Cairo: "Milinkovic-Savic? Mi dicono che sia il Donnarumma di Serbia"

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Un mercato positivo. In occasione della presentazione di Torino Channel il presidente Urbano Cairo ha avuto occasione di parlare delle operazioni appena concluse lo scorso 31 gennaio. Argomento principale il mancato acquisto di un centrocampista di valore:

"Ci manca un centrocampista? Ne abbiamo sette e quelli di valore le altre società non li cedono facilmente. Gli unici disponibili erano quello che giocavano poco. Il mercato di gennaio a volta non risolve situazioni, ma ne crea. Abbiamo resistito a offerte da club importanti per Baselli. Noi pensiamo a giocatori a partire dal '95, perché per quelli di 28-30 anni sono contrario a fare investimenti da 10 milioni di euro. Imbula lo seguivamo da tempo, ma la trattativa non è andata in porto perché costi di cartellino e ingaggio erano troppo elevati. E il riscatto da 15 milioni sarebbe diventato un obbligo: troppo per uno che non gioca".

Soddisfazione per le altre trattative concluse: "Abbiamo acquistato Carlao e Mihajlovic era molto contento, come di Milinkovic-Savic: mi dicono che sia il Donnarumma serbo. Spetterà a Sinisa capire se lanciarlo come fatto con il portiere del Milan. I difensori validi non li cedono facilmente. Iturbe? Ha un grande potenziale e prima di prenderlo ne abbiamo parlato con Mihajlovic. Ho dovuto anche riscattare Iago Falque per portarlo a Torino, ma siamo contenti. Donsah? Il Bologna non lo ha voluto cedere e per quanto riguarda Castro, non credo che avrebbe cambiato magicamente i risultati".

Infine si parla anche della situazione legata ad Hart, il numero uno della Nazionale inglese: "Andrà via? Non è detto, parleremo con il Manchester City e ragioneremo con il ragazzo".



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