Torino, Cairo: "Mazzarri? Gli voglio bene, è un allenatore di qualità"

Dal sogno di ragazzo di diventare un attaccante in Serie A, a quello realizzato di diventare imprenditore nell’editoria: nel mezzo quello di diventare presidente del ‘suo’ Torino, quest’anno il diciottesimo anno di presidenza. Tanti i temi toccati da Urbano Cairo, ospite a Genova ad Orientamenti, il progetto promosso dalla Regione Liguria rivolto a studenti, giovani, docenti e famiglie: un percorso di eventi, incontri e iniziative per aiutare i giovani a scegliere in modo più consapevole il proprio percorso di studi e a orientarsi nel mondo del lavoro, attraverso anche le esperienze di chi il proprio sogno l’ha raggiunto.

 

 

 Le parole di Urbano Cairo


Quando ero ragazzino il mio sogno era di diventare un ala destra di Serie A, poi non ce l’ho fatta e ho fatto altre cose. Poi sono diventato presidente, il mio sogno comunque era di fare l’imprenditore e di fare qualcosa nell’editoria e ci sono riuscito, ma l’importante poi è non accontentarsi e darsi nuovi obiettivi”. Le parole di Cairo a margine dell’evento. 

La presidenza del Torino? Riuscire a diventare presidente del Torino è stato un grande sogno per me, perché intanto avevo mamma e papà grandi tifosi del Toro e diventando presidente in qualche modo ho realizzato un sogno che avevano anche loro, quello di riprendere e far ritornare questa squadra non dico ai vecchi fasti perché il Torino ha avuto che sono irraggiungibili oggi, il grande Torino in particolare. Però certamente è stato molto emozionante, sono 18 anni che faccio il presidente, ma ancora oggi vado a vedere la partita con grande emozione, con grande trasporto ed è una festa per me andare allo stadio”.

 

 

Cosa sogno per il mio Torino? Non voglio dire dei sogni perché altrimenti quando uno dice una cosa viene immediatamente inchiodato alle sue responsabilità, però certamente quest'anno l’obiettivo è quello di fare migliori rispetto allo scorso anno. Noi abbiamo nella mia presidenza ottenuto al massimo due settimi posti, giocato in Europa League arrivando agli ottavi. Mi rendo conto che per i tifosi del Toro che hanno avuto il grande Torino o anche soltanto il Torino degli anni 70, che è un bel Toro con con i Pulici, i Graziani e i Claudio Sala e Zaccarelli vogliono di più giustamente e io cercherò di fare il possibile, sapendo che questo è un mondo diverso rispetto a quello che era, però insomma non creiamoci alibi, cerchiamo di fare qualcosa di importante per i tifosi".

"Arbitri? Siamo stati penalizzati in maniera incredibile, ho visto una statistica che dice che negli ultimi tre campionati abbiamo avuto in tre campionati 200 eventi sfavorevoli contro 50 favorevoli. Ma dove negli sfavorevoli hai rigori che non ti hanno dato, rigori che hanno dato che non c'erano, gol convalidati che non erano buoni, cose che ti fanno perdere le partite. Diciamo che sono 7-8 punti A campionato che tu perdi e se li avessi potresti fare certamente di più. L'anno scorso ce ne mancavano tre per andare in Europa”.

 

 

Quell’Europa centrata nella stagione 2018/19 con Mazzarri in panchina, allenatore pronto a guidare di nuovo il Napoli. “L’ho sentito ieri, gli ho fatto un in bocca al lupo. Sono rimasto molto legato e affezionato a lui. Ci sentiamo ancora, dovevamo vederci in estate. È una persona molto in gamba e un bravissimo allenatore, ha fatto benissimo in tante realtà, Reggina recuperando quegli undici punti alla Sampdoria, ha fatto benissimo al Napoli vincendo e arrivando secondo. È un allenatore di qualità, di capacità, molto volitivo. In bocca al lupo. Gli voglio bene”

Da un ex allenatore del Toro ad un altro, su Moreno Longo esonerato a appresa dal Como. “Mi è dispiaciuto molto perché lui è stato con me prima in Primavera vincendo anche un campionato insieme, poi in prima squadra è subentrato proprio a Mazzarri e ha fatto molto bene perché ha completato il campionato. Lo seguivo e facevo il tifo per lui davvero, tutte le volte che vedevo che giocava il Como mi informavo dei risultati: anche perché lì ci sono alcuni giocatori che ho avuto in passato, da Verdi a Kone a Baselli. Sono affezionato molto a lui e anche al Como, mi è molto dispiaciuto, Gli ho mandato un messaggio perché volevo dirgli fatti coraggio avrai un’altra possibilità. Però è stato un peccato, anche perché era sesto con una partita in meno. Quindi andava bene

 

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