Pereiro, esordio da sogno con la Ternana: gol, assist e l'abbraccio con Capozucca
El Tonga ha iniziato a ballare. A Terni sono stati sufficienti 73 minuti in campo per innamorarsi di Gaston Pereiro. Merito dell'esordio monstre del 29enne uruguaiano in maglia rossoverde. Nel 3-1 del Liberati contro il Cittadella, partita che ha permesso alla squadra di Roberto Breda di tornare alla vittoria dopo il solo punto conquistato nelle precedenti tre partite di campionato, il numero 10 arrivato dal Cagliari ha saputo offrire una sintesi perfetta di tutte le sue qualità: ha disegnato gli assist per l'1-0 di Carboni e il 2-1 di Lucchesi, poi ha chiuso la partita a modo suo. Percussione centrale, finta di corpo sul diretto avversario e sinistro a giro alle spalle di Kastrati dai 20 metri. Ultimo squillo prima di salutare il suo nuovo pubblico tra gli applausi.
E ricevere l'ovazione di una tifoseria che pochi giorni prima aveva salutato l'ex capitano Cesar Falletti, passato alla Cremonese dopo 237 partite, 48 reti e 31 assist con la maglia della Ternana. Di Falletti Pereiro ha preso il numero di maglia, il 10, e dai primi passi in Umbria si candida anche a rilevarne la centralità nel progetto tecnico. Nel segno del suo idolo, il “Chino” Alvaro Recoba, che si è fatto anche tatuare sul braccio.
Non ha certo paura di prendersi responsabilità, questo uruguaiano arrivato a Terni dal Cagliari dopo una lunga trattativa per definirne il prestito. Avviata a fine dicembre e chiusa a metà gennaio con la formula del prestito e la partecipazione del club sardo al pagamento dello stipendio di Pereiro, che in rossoblù aveva giocato 63 pertite con otto gol in Serie A. Due volte campione d'Olanda con il Psv Eindhoven (118 presenze e 42 gol), il fantasista di Montevideo aveva bisogno di cambiare aria dopo che in diverse gestioni tecniche - Maran, Zenga, Di Francesco, Semplici, Mazzarri, Agostini, Liverani, infine Ranieri - aveva fatto fatica a trovare un posto da titolare fisso. Vuoi per la sua collocazione non troppo definita in campo - attaccante, esterno d'attacco, trequartista, alle spalle del centravanti - vuoi per la nostalgia di casa che a gennaio del 2023 aveva fatto capolino. Tanto da portare Pereiro a ridursi l'ingaggio per tornare a vestire la maglia del Nacional Montevideo, dove tutto aveva avuto il via con 46 partite e 12 reti a inizio carriera. Tornato in Italia dopo la tappa con il Tricolor, a convincerlo a rimettersi in gioco in Serie B è stato Stefano Capozucca. Suo direttore sportivo a Cagliari, oggi ds della Ternana. Un'intesa umana ancor prima che tecnica, quella tra i due. E dopo il 3-1, il primo che Pereiro ha cercato e abbracciato è stato proprio Capozucca. Sigillo di garanzia.
"Ha fatto solo due allenamenti con noi ma si è presentato con grande entusiasmo ed era giusto sfruttarlo" ha detto di Pereiro Roberto Breda, il suo nuovo allenatore. Fiducia ricambiata da Pereiro con classe e tranquillità: quella di chi accarezza il pallone e vede spazi nel campo differenti da tanti colleghi nella categoria. «Con Capozucca ci siamo conosciuti a Cagliari ed è una grande persona - le parole del numero 10 al fischio finale - mi ha cercato tanto per venire qua e lo ringrazio tanto per avermi portato in rossoverde. Con il Cittadella ho giocato molto bene ma è solo una partita, ora speriamo di continuare su questa strada anche per i prossimi match: il mio grande obiettivo è giocare e portare la Ternana alla salvezza». Se la Ternana crede di più nella missione salvezza ora è grazie alle sue giocate. Da Gaston a Gastone, con il quadrifoglio in mano e un sinistro da urlo ai piedi nella corsa per allontanare i piani bassi della classifica. finalmente Gastone, quadrifoglio in mano e la lotteria della salvezza.