Taremi: "Se non avessi fatto il calciatore probabilmente sarei diventato un detective"

Mehdi Taremi, nuovo attaccante dell'Inter, ha rilasciato un'intervista in collaborazione con lo sponsor nerazzurro Betsson Sport, per la serie "Welcome Home". 

"Quando ero piccolo giocavo con mio fratello e con i suoi amici a Bushehr, la mia città natale, e, nonostante fossi più piccolo, per me era un’emozione poter allenarmi con loro”, racconta l'ex Porto in una chiacchierata che torna alle origini della sua passione per il calcio. "Seguo pallavolo ed NBA, ma non ho mai praticato altri sport. Se non fossi diventato calciatore? Penso che sarei diventato un poliziotto, probabilmente un detective".

Le parole di Mehdi Taremi sulla sua carriera e sulle sue origini


Ali Daei è stato il miglior calciatore della storia iraniana, e per il connazionale Taremi ha rappresentato una fonte di ispirazione: "È stato uno dei migliori marcatori di tutti i tempi, dopo Cristiano Ronaldo; per noi è una leggenda". Proprio Daei ha voluto Taremi al Persepolis, dando il "la" alla sua carriera ad alti livelli: “Per me quel momento è stato fondamentale, è stato perfetto poter giocare per un club così importante in Iran”. 



Prosegue Taremi: “La mia famiglia è stata fondamentale: non importa come gioco in campo o come sta andando fuori dal campo, loro sono sempre dalla mia parte e fanno il tifo per me”. E infine il concetto di squadra: “I compagni di squadra devono essere come fratelli: si combatte insieme e con loro si condividono gioie e momenti difficili. Passiamo più tempo insieme che con le nostre famiglie e questo fa sì che si instauri un legame profondo; è proprio l’essere uniti che porta una squadra alla vittoria, anno dopo anno”.

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