Tacco, rinnovo e quinto posto: Quagliarella show a Marassi
Colpo al volo di tacco, Sorrentino che il pallone lo può solo guardare entrare. Chi ha segnato? La risposta da otto partite a questa parte è sempre la stessa: “Fabio”... “Quagliarella” il botta e risposta tra lo speaker del Ferraris e lo stadio di Marassi. Mani ai lati della testa dell’attaccante blucerchiato a sentire il proprio nome scandito dalla Gradinata Sud, eccola qua l’immagine del Boxing Day di Genova: Chievo ko, Sampdoria sempre più in Europa. Milan alle spalle e quinto posto per i ragazzi di Giampaolo, che grazie al gol di Quagliarella e al raddoppio di Ramirez prendono il volo portando a casa tre punti importantissimi. A sbloccare il match l’ennesima magia dell’eterno Quagliarella: colpo di tacco all’incrocio, undicesimo gol dall’inizio del campionato. Sempre a segno nelle ultime otto gare (Milan, Torino, Genoa nel derby, doppietta col Bologna, Lazio, Parma, Empoli e oggi Chievo), cinque gli assist realizzati: numeri pazzeschi per l’attaccante classe ‘83, a festeggiare a suo modo il rinnovo fino al 2020 annunciato ieri nel giorno di Natale dalla Sampdoria.
“To beh continued...” il post su Instagram di Fabio maglia con nome e scadenza del nuovo contratto tra le mani in bella vista, ad ufficializzare che la sua storia in blucerchiato è ufficialmente pronta a continuare. Una storia che alla Sampdoria Fabio ha dato il via da ragazzino, ventitré anni compiuti da poco e una sola stagione (e tredici gol) con Novellino in panchina a Genova sufficienti a far innamorare subito la Gradinata Sud e tutto il Ferraris, pronto a riabbracciarlo dieci anni dopo il primo arrivo nel gennaio del 2006. Tre gol in sei mesi prima, 12 in una stagione intera poi. L’anno scorso, a trentacinque anni, la sua stagione migliore: diciannove gol, quasi sempre in campo e leader silenzioso di una Sampdoria a lungo in corsa per l’Europa. Il resto è storia recente.
In estate le prime voci sul rinnovo del contratto in scadenza 2019 che non arriva, lui che pensa soltanto a fare quello che gli riesce meglio: gol (undici con quello di oggi in campionato) e assist (cinque, meglio di lui tra reti e passaggi vincenti in Italia soltanto Cristiano Ronaldo). Nono gol nelle ultime otto gare dove è andato a segno consecutivamente, cinquantanovesimo con il Doria, cento trentottesimo in Serie A: numeri da ragazzino, - nonostante la carta d’identità dica altro - e da campione. Con la maglia della Sampdoria ormai definitivamente tatuata addosso: rinnovo di contratto siglato orami da giorni, ieri il regalo di Natale ai tifosi della Samp con l’annuncio ufficiale.
“Vorrei chiudere qui la carriera” aveva detto, ora è pronto a farlo. Trascinando una Sampdoria che con la vittoria di oggi a Marassi è sempre più in zona Europa: superato il Milan fermato a Frosinone, quinto posto in classifica e ora la prova Juventus allo Stadium. “Che si affronta come tutte le altre, i punti in gioco sono sempre tre: - le parole del coprotagonista di giornata Gastón Ramirez, suo il gol a chiudere definitivamente il match su assi di Murru - abbiamo sempre lavorato bene, per un periodo non sono arrivati i risultati ma il lavoro paga sempre. Il quinto posto? Siamo lì, siamo una squadra forte che ha giocatori bravi: quando lavori tutti insieme e fai risultato è normale che le cose vadano bene”. Come oggi, ottava vittoria della stagione e novanta minuti ancora a disposizione per provare a chiudere al meglio l’anno. “Un augurio per il 2019? - ancora Ramirez - Di continuare a lavorare con la testa giusta che i risultati arriveranno”. Con un Quagliarella così sarà ancora più facile: leader silenzioso in campo, pronto sempre a stupire con un altra giocata. Prossimo appuntamento, lo Stadium di Torino.