Superlega, Marotta: "Progetto naufragato per tanti aspetti sottovalutati"

Scende in campo la Serie A per il turno infrasettimanale ma le precendenti 48 ore e il caos Superlega inevitabilmente continua a tenere banco, specialmente tra in club coinvolti nel progetto poi "naufragato", come Beppe Marotta ha dichiarato. 

  

 

E lo stesso dirigente nerazzurro, prima del fischio d'inizio di Spezia-Inter, ai microfoni di SkySport ha rilasciato delle dichiarazioni proprio sulla Superlega e sulle dinamiche degli ultimi giorni che hanno portato prima alla creazione e poi allo sfaldamento della competizione.

 

 

Marotta: "Superlega iniziativa dei 12 proprietari. Management mai coinvolto"

"Come è stato possibile vivere queste 48 ore surreali? La premessa è che questa iniziativa è stata portata avanti dai 12 proprietari dei club alla luce della situazione attuale di ogni singolo club e di difficoltà finanziaria. La valutazione dei proprietari era che questo modello di calcio sia superato, quindi bisognava trovare la possibilità di valorizzare meglio le proprie risorse.

Il sistema calcio è a rischio default. Non c'è azienda normale che potrebbe continuare a vivere in certe condizioni. Il modello di calcio attuale non garantisce stabilità e futuro ed era doversoso andare alla ricerca di qualcosa per provare ad uscirne. Quale futuro adesso? Questo progetto è naufragato perché sono stati sottovalutati tanti aspetti importanti, come la voce dei tifosi. E poi perché i club inglesi si sono giustamente defilati secondo le loro logiche. 

Se questo progetto è fallito evidentemente qualche errore durante il percorso è stato fatto. Io coinvolto? Questa operazione è stata condotta con riservatezza dalle proprietà. Il management dell'Inter non è entrato direttamente nella questione, nonostante le informazioni arrivassero. Io e Antonello ci siamo concentrati nella gestione quotidiana del club". 

 

 

Marotta: "Azione scoordinata ma con un principio di buona fede"

"La mia opinione? La buona fede di questa azione è nata dal fatto che i proprietari vogliono fare il bene dei propri club. Perché la situazione attuale del calcio è a rischio default, anche le categorie minori certamente.

Se non intervengono le istituzioni del calcio per creare un modello che crei stabilità e continuità, non si riuscirà ad andare avanti. E' impossibile sostenere certi costi ormai. Gli sponsor non sono nella possibilità di investire.

Questa azione quindi, seppur scoordinata, ha un principio di buona fede ma nel massimo rispetto dei tifosi. Per tutto il sistema, non solo per i singoli club. E' scontato che ci siano comunque state delle lacune, altrimenti sarebbe andato tutto diversamente". 

Marotta: "Dimissioni dal Consiglio Federale? Se la maggioranza dei club non mi vorrà più, farò un passo indietro"

"I fondi non c'entrano niente. Sono intervenute tre Leghe e le altre non hanno a che fare con i fondi. Il Milan era favorevole ma non voglio addentrarmi in queste dinamiche. Per quanto riguarda la mia carica in Lega, quello che non concepisco è l'attacco violento di Urbano Cairo fatto pubblicamente davanti a tutti.

Con la conseguenza di aver ricevuto minacce private e pubbliche. Non si offende una persona dandogli del 'Giuda'. Dimissioni dal Consiglio Federale? E' un'attività che faccio per amore di questo sport e tutela delle società. Avremo una riunione in settimana e rimetterò il mandato. Se la maggioranza delle società non vorrà che io continui, farò un passo indietro". 

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