Sudtirol tra idee, innovazione e una prima volta che va dritta nella storia
Quando pensi al Trentino Alto Adige ti vengono in mente il freddo, le montagne e le piste da sci. Non di certo il calcio. Per questo quello che sta facendo il Sudtirol è un qualcosa di unico e da prendere come modello. A partire dall’organizzazione, fino alle strutture. Da Serie A, assicura chi c’è stato.
La squadra, che gioca le partite in casa allo stadio Druso di Bolzano, è la prima della regione ad aver raggiunto la Serie B. E non solo, c’è di più. Oggi contro il Pisa i ragazzi di Bisoli hanno ottenuto uno storico successo in rimonta. Due a uno e tutto il Trentino portato in paradiso. Storie di prime volte e sogni che si realizzano.
Ma andiamo con ordine. Il Sudtirol ha un centro sportivo all’avanguardia, dotato di cinque campi, una palestra, centro di fisioterapia e chi più ne ha più ne metta. C’è veramente di tutto. E pensare che fino a qualche mese fa giocavano in Serie C. Innovazione come parola d’ordine. Accompagnata da una filosofia chiara: si sta bene, in un clima tranquillo, ma allo stesso tempo si lavora e si ottengono risultati. Senza fretta, ma con l’ambizione di puntare in alto.
Guai quindi a chiamarla favola. Già, perché nel mondo Sudtirol niente è lasciato al caso e tutto è calcolato nei minimi dettagli. Gestione oculata, anche dal punto di vista economico, una crescita lenta e costante, ma vincente. E per loro parlano i risultati. Lo scorso anno hanno dominato il girone A di Serie C con 90 punti conquistati e solo nove gol subiti, record europeo nei campionati professionistici della scorsa stagione. A Bolzano quindi ci sono tutte le possibilità di crescere, senza grandi pressioni e con serenità. Della serie: sbagli? “Non fa niente, la prossima andrà meglio”. Un claim che alla lunga paga e lo racconta il campo. E non c’è foto migliore della partita di questo pomeriggio per descrivere il successo del modello Sudtirol. Prendere nota e imparare.
La squadra altoatesina oggi ha vinto per la prima volta in B, battendo il Pisa grazie a due guizzi di Matteo Rover, attaccante classe ‘99 cresciuto nella primavera dell’Inter. Prime volte in B anche per lui. Lo scorso anno aveva punto 7 volte, contribuendo alla promozione. Qualche ora fa invece ha regalato tre punti che hanno un sapore speciale dopo tre sconfitte consecutive. Benvenuti nella storia. Da oggi in poi in tanti li guarderanno con occhi diversi.
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