Suarez: "Con Chiellini ho sbagliato. Ferito dalle parole di Evra"

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Protagonista con 6 gol in 9 partite con la maglia dell'Atlético Madrid in questo inizio di Liga, Luis Suarez è tornato a parlare di alcuni episodi difficili della sua carriera. 

 

 

“Prima di tutto, non ho problemi ad accettare quando commetto un errore. Ho fatto un errore al Mondiale e l'ho accettato. Ho accettato senza problemi, perché sbagliare è umano . L'errore che mi ha fatto più male è stato dover lasciare i miei compagni di squadra, perché era la nostra Coppa", così l'uruguaiano ai microfoni di ESPN Brasil sul morso a Chiellini nel Mondiale 2014. 

 

 

Il classe 1987 ha poi proseguito: "Penso che per il gruppo sia stato un duro colpo e questo mi ha reso molto triste. Come ho detto, possiamo sbagliarci. Spesso accettavo gli errori che facevo, ma mi dava fastidio. Non la decisione del Brasile come Paese, ma il messaggio della FIFA, perché non è stato il Brasile a dire di non tornare nel Paese, ma è stata la FIFA".

 

L'attaccante ha ricordato anche come ha vissuto il ritorno a Barcellona dopo il mondiale brasiliano, con la squalifica da scontare: “Essendo un atleta professionista, mi era vietato entrare in un impianto sportivo e non mi sembrava logico. Perché non potevo andare in uno stadio a vedere giocare mio figlio o mia figlia? Non sono potuto entrare perché ho commesso un errore in Coppa, in un'azione in cui non ho fatto male a nessuno, nessuno si è fatto male, né sono dovuto andare in ospedale, niente del genere".

 "L'accusa di Evra è quella che mi ha ferito di più"

 

L'attaccante dell'Atlético si è soffermato anche sulle accuse di razzismo da parte di Evra: “Ogni volta che sono caduto, mi sono rialzato. Mi sono alzato in piedi perché sono testardo, per dimostrare che le persone si sbagliano. Ma ci sono stati momenti complicati, come l'accusa di Evra, che è stata quella che mi ha ferito di più. Non c'era nessuna prova e mi ha fatto male, io sono sudamericano e ho giocato con compagni di colore, ma non ho mai avuto problemi, né in Olanda né altrove. E' stata la cosa che mi ha fatto più male ed è stato difficile superarla”.

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