Storie di B: Coronado, genio brasiliano a Palermo

em>In collaborazione con RedBull.com

Dopo una gavetta in giro per l’Europa vuole dimostrare di essere un vero 10

“Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione”. Probabilmente Igor Coronado non ha idea di chi sia il Necci, il Perozzi e il film “Amici Miei”, ma la descrizione sembra calzargli a pennello. Arrivato a Palermo l'estate scorsa, il folletto brasiliano sta facendo innamorare tutta la città. Una piazza abituata a gioielli provenienti dal Sud America, e forse da troppo tempo orfana di piedi buoni. Quest’anno grazie al nuovo numero 10 si è tornato a sognare. La Serie A ovviamente, ma anche le grandi giocate. Quelle che strappano applausi, quelle che fanno vincere le partite e i campionati. Quelle dei grandi calciatori, dei geni.

Tutta l’energia da mettere in campo

Da Cavani a Pastore, passando per Vazquez e Dybala, la classe è sempre stata di casa al Barbera. E Coronado non fa eccezione. Sono bastate poche partite al brasiliano per riaccendere l’entusiasmo di una piazza ancora scottata dalla retrocessione in Serie B. Tocchi di classe, assist per i compagni e gol. Per adesso uno solo, contro l’Empoli segnato lo scorso settembre. Una partita perfetta, in cui è sembrato essere pronto a prendersi paragoni con i big del passato. Poi, complice un infortunio muscolare, è arrivato un leggero calo nelle prestazioni. Calo più fisico che tecnico. Sempre sostituito, ma sempre titolare, perché «a lui non rinuncio». Parola di Tedino, l’allenatore che stravede per lui e sogna la Serie A, anche grazie al genio del folletto paranaense.



Avere un focus sull’obiettivo

Un giocatore esploso in Sicilia, ormai diventata la sua seconda casa. Due anni a Trapani, ora Palermo. L’Italia, la Serie B. Campionato e città importanti per un brasiliano giramondo che fino a tre anni fa giocava nella Serie A maltese, non proprio il palcoscenico dei “grandi”. Una storia particolare quella di Igor, catapultato a 12 anni in Inghilterra per il lavoro di suo padre. Da Londrina a Londra. Nessun gioco di parole, solo una strana coincidenza. I primi passi nell’MK DONS, poi la Svizzera con la maglia del Grasshoppers B e i prestiti nelle serie minori inglesi. Un giro d'Europa alla ricerca del posto giusto, per esprimere il proprio talento. Un tour che a 21 anni sembrava senza fine.

Mente e corpo sul campo di gioco

Poi grazie a un agente brasiliano arriva la possibilità di giocare a Malta. Sole, mare, la Serie A e il professionismo. Un'occasione da non lasciarsi sfuggire. Igor non ci pensa su due volte, lascia l'Inghilterra e parte. L'esplosione è immediata: in due anni e mezzo al Floriana segna 33 gol. Numeri importanti che iniziano a far circolare il nome di Coronado anche in Italia. Il Trapan decide di affidargli un periodo di prova durante il ritiro estivo. La risposta è da campione: tre amichevoli, tre gol. Il Trapani capisce di aver trovato un tesoro e gli offre subito un contratto. Al primo anno trascina il Trapani fino alla finale playoff, la scorsa stagione l'esplosione definitiva. Giocate d'alta scuola, assist e 11 gol. Il Trapani retrocede, ma ormai il nome di Coronado è sulla bocca di tutti. Il più veloce è il Palermo. Il presidente Zamparini decide di pagare un milione di euro al Trapani e dà la maglia numero 10 al brasiliano. A Tedino serve esattamente quel tipo di giocatore per affiancare Nestorovski. Una seconda punta dai piedi buoni, un trequartista che possa risolvere le partite con una giocata. Fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione. Il genio al servizio del Palermo e della Serie A. Finalmente, forse, il palcoscenico giusto per Igor il giramondo.


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