Sparta Praga, Rosicky si ritira: “La mia mente voleva preparare le partite ma il mio corpo si rifiutava”

La mia mente voleva preparare le partite ma il mio coro si rifiutava”. Poche parole per spiegare il suo addio al calcio. Tomas Rosicky ha detto basta, lo ha fatto a 37 dopo una vita dedicata al pallone. ‘Il piccolo Mozart’, come era soprannominato dopo una carriera tra Borussia Dortmund e Arsenal era tornato in patria, allo Spartak Praga, dove aveva iniziato a muovere i primi passi da calciatore. Un ritorno sfortunato coinciso con la rottura del tendine d’Achille che, nella passata stagione, gli ha permesso di giocare solo 19 minuti. L’ennesimo infortunio di una lunga serie, che hanno rallentato l’ascesa del centrocampista ceco, continuamente alle prese con problemi fisici. A 37 ha annunciato il suo ritiro: “Dopo un’attenta analisi ho realizzato che non sarei più in grado di preparare il mio corpo per gli impegni che richiede il calcio professionistico. Ho avuto una grande carriera, ho amato il calcio. Ma è arrivato il momento di dire basta”.

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