Spalletti: "Io rabdomante in cerca di giovani. De Laurentiis e Gravina come giorno e notte"

Un Luciano Spalletti a tutto tondo. Ai microfoni di Rai Due il c.t. della nazionale italiana ha rilasciato una lunga intervista in cui ha toccato diversi argomenti. Primo fra tutti, il suo nuovo ruolo, che definisce come quello di un rabdomante: "Il mio dovere è guardare, osservare, scoprire tutto ciò che può fare esultare la gente". Guardare e osservare, soprattutto i nuovi giovani italiani in rampa di lancio: "Sono venuti fuori Kayode, Ranieri, Koleosho, Casadei che avevamo nel mirino da un po'. Bove è oramai una certezza, mi è piaciuto nell'ultimo periodo l'atteggiamento di Lucca, e poi Prati, Calafiori che è una certezza a sinistra e al centro ed è pronto per la nazionale". 

Spalletti: "Europei? Difendiamo il titolo, ma c'è da lavorare"

Il prossimo grande appuntamento per l'Italia di Luciano Spalletti è l'Europeo della prossima estate: "La qualificazione è la voce che sale dal fondo del pozzo in cui eravamo caduti e che urla al mondo che ci siamo anche noi e siamo più vivi che mai. Ci permette di andare a difendere il titolo vinto nel 2021, ma c'è ancora tanto lavoro da fare. I tifosi ci trasmetteranno amore e senso appartenenza, è anche per loro che non dovremo risparmiarci neanche un centimetro". In vista di Germania 2024, l'auspicio del c.t. è che la nazionale assuma sempre più un ruolo di primo piano nel nostro calcio: "La nazionale dovrebbe essere la copertina del catalogo del calcio che produciamo. In tanti paesi hanno investito nei club ma senza i risultati della nazionale non hanno attirato attenzione mondiale. È interesse di tutti valorizzare la nazionale per vendere al meglio il nostro calcio".

Traguardo diverso rispetto all'ultimo ottenuto dall'allenatore toscano, lo Scudetto con il Napoli: "È stato un memorabile viaggio collettivo su binari del sogno e della follia: sembrava impossibile anche nei sogni". I paragoni tra Napoli e nazionale italiana continuano nella figura dei due presidenti, De Laurentiis e Gravina: "Sono come giorno e notte: uno è imprenditore l'altro da sempre uomo di calcio, è giusto ci siano approcci diversi. È innegabile che siano entrambi presidenti vincenti, stanno facendo cose importanti per il nostro calcio. La cosa che mi è piaciuta di più di Gravina è avermi messo da sempre a mio agio, dimostrandomi stima e mettendo al centro valori del calcio italiano e dei giovani".

Spalletti: "Superlega? Si è perso lo stupore di Davide che batte Golia"

Tema tornato di attualità nel mondo del calcio è quello della Superlega. Una controversia che Spalletti commenta così: "Stiamo perdendo i buoni odori e sapori di un tempo, quelli della terra, della tradizione, della gente in festa attorno a una bandiera, dello stupore di Davide che batte Golia. È come se il domani fosse tutto da inventare e scritto dalle regole dei potenti. Qualcuno vuole imporre quale sia l'unico calcio da guardare, non hanno capito che finché ci sarà un pallone e spazio per due porte la gente continuerà a scegliere il calcio che più la appassiona". Infine, un augurio per questo 2024: "Dover farmi carico di situazione complicate mi rende felice, appartengo a quella generazione di persone per le quali far parte della nazionale fa battere forte il cuore. Ecco, il mio augurio è che questa felicità possa toccare tanti italiani".

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