Spagna campione: Ruiz crea, Udine canta, il calcio vince

Qualcuno dirà che, un po’ di Italia, nell’albo d’oro di questi Europei Under 21 ci è finita comunque. È il centrocampista del Napoli Fabian Ruiz, il genio della finale di Udine che viene eletto miglior giocatore della competizione. Una fiammata palla al piede dopo 7 minuti, palla sistemata sul sinistro e piazzata all’angolino. Capolavoro, come quello di Ceballos all’esordio, che mette subito la partita in discesa per la squadra di De la Fuente. 


Ma a differenza della gara contro gli azzurrini, la Spagna continua a dominare senza disunirsi. Volerà sul 2-0 (complice una papera di Nubel), rischierà solo allo scadere quando Amiri riapre i giochi ma salirà sul tetto d’Europa alla sua maniera. Palleggio totale, piacere estetico, Germania tagliata fuori. Alla Dacia Arena vince il calcio perché quello della Spagna è bellissimo, oltreché efficace. Mentre i 23mila sugli spalti sono la degna cornice di festa. Un’ola dietro l’altra, spagnoli, tedeschi e friulani insieme. A intervalli regolari, “Ale Udìn” squarcia il cielo e, questo sì, ricorda a tutti che è stato anche l’Europeo italiano.


Quello del risveglio, perché dal Friuli all'Emilia si è tornata a respirare la Nazionale casa per casa. Ma anche quello del rimpianto. Noi siamo a casa, nonostante le attese e la beffa postuma: Chiesa e compagni resteranno gli unici ad aver messo in ginocchio la Rojita poi divenuta imbattibile. Ha vinto la squadra più forte, prendendosi la sua rivincita sui tedeschi che l’avevano battuta in finale due anni fa. Cerchi che si chiudono, come quell'ormai inutile 3-1 per noi che sembrava aver cancellato la semifinale del 2017.


Gli applausi arrivano ancora più forti quando a premiare i giocatori è Andrea Pirlo, che continuerà ancora a far parte dell’ultima Nazionale italiana sul tetto d’Europa U21. Flusso di pensieri mentre Vallejo alza la coppa e Ruiz si prende la standing ovation della Dacia. “Campeones”, fuochi d’artificio, coriandoli che cadono azzurri come l’Italia che non c’è. Impensabile a Bologna, così semplice a Udine.

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