​Sognando Insigne, con la Campania nel destino: Bisceglie, i gol di D’Ursi per salvarsi…e non solo

Per chi è nato a Napoli e dopo il settore giovanile azzurro è passato da Marcianise e Aversa Normanna, la Campania non poteva che essere nel destino: sarà per questo che Eugenio D’Ursi, attaccante esterno classe 1995, ha scelto la porta del Menti di Castellammare di Stabia per trovare la sua prima rete con il Bisceglie. Domenica 18 febbraio, minuto 10 di Juve Stabia-Bisceglie: ripartenza ospite guidata da Montinaro che osserva e serve il movimento dell’accorrente D’Ursi. Destro rasoterra e Branduani battuto. “E’ stata una grande vittoria, fondamentale per squadra e pubblico. I tre punti ci servivano ma ora non possiamo fermarci: dobbiamo salvarci poi potremo puntare anche ai playoff” racconta Eugenio a gianlucadimarzio.com. Per lui quello del Menti è stato anche il centro del riscatto dopo una prima parte di stagione non semplice ad Arezzo, complici le dinamiche societarie: “Ci sono stati tanti problemi – ricorda - mi spiace per quello che sta accadendo: questa vicenda si trascina da inizio anno. Noi abbiamo vissuto nell’incertezza e lì è stato bravo lo staff a tenerci con le antenne dritte sul campo. Certo, dispiace per la situazione in una realtà così importante”.

Pagina voltata, con 18 presenze e 3 reti nel girone A. Ora il presente fa rima con Bisceglie. “Voglio far bene come stavo facendo ad Arezzo – rivendica con orgoglio – l’esonero di mister Zavettieri? E’ stata una scelta della società, di sicuro quando cambia l’allenatore è una scossa per tutti: a Castellammare abbiamo dato una risposta, mister Alberga ci ha motivati e abbiamo conquistato una vittoria importante. Segnare è sempre bello, lo ricorderò sempre come la prima rete con il Bisceglie ed è stato un modo per ripagare la fiducia di presidente, direttore sportivo e direttore generale”. Dediche diffuse, per un gruppo caratterizzato da una ricca rappresentanza di calciatori stranieri: “E’ un gruppo di bravi ragazzi, conta solo quello – precisa D’Ursi - ho stretto subito un bel rapporto con Jovanovic, Jurkic e Toskic. Danno tutti l’anima in campo”. Il campo, dove Eugenio si muove da “esterno o seconda punta: mi piace correre, la velocità è il mio punto di forza”. Con un modello che avvicina le radici napoletane: “Lorenzo Insigne. Ma mi piace molto anche Giovinco”.

Giovane ma già smaliziato, in campo e fuori. D’Ursi riavvolge il nastro dei ricordi: dal gol più bello (“con gli Allievi del Napoli: entrai all’80esimo e feci gol. Ma anche il gol al Livorno di quest’anno, è stato il più bello”) alla prima partita da spettatore allo stadio: “Napoli-Milan 2-2 del 2009, rimonta in extremis di Cigarini e Denis, che serata”. Fino all’allenatore al quale deve l’avvio di carriera: “Vincenzo Chianese, ad Aversa. Da lui ho imparato il modo di stare in campo, la grinta. Dove devo migliorare? Mi tirano le orecchie perché a volte mi dimentico di rientrare, diciamo che devo crescere nella fase difensiva”. Lo sguardo, però, è già al prossimo ostacolo: l’Akragas fanalino di coda del girone C di serie C atteso domenica al Ventura. “Vietato abbassare la tensione, queste sono le partite più difficili. Hanno giocato anche bene nell’ultima partita e non dobbiamo guardare la loro classifica. Noi vogliamo tornare a vincere anche davanti ai nostri tifosi”. E per farlo servono anche i gol di D’Ursi, a 4 centri complessivi in stagione: “Voglio arrivare almeno a 8”. Altro che lasciare, Eugenio raddoppia.


Fonte foto ufficio stampa A.S. Bisceglie

LUCA GUERRA

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