Siviglia, Ben Yedder fa rima con storia: l'ex giocatore di futsal porta Montella ai quarti di Champions League
Nella Siviglia del calcio, da stasera, quandi verrà pronunciata la parola "storia", qualcuno potrà rispondere anche: "Ben Yedder". L'uomo che trasforma i sogni del Nerviòn in realtà, proprio nel teatro dei sogni: dicen que nunca se rinde, dicono che non si arrende mai, il Siviglia. E la squadra di Montella torna ai quarti di finale dopo 60 anni (prima volta, quindi, nella moderna Champions League) un'impresa celebrata anche dal club su Twitter con la foto in bianco e nero e i nomi dei primi (ed ultimi) giocatori che centrarono quel risultato. Una doppietta in quattro minuti, tra il 74' e il 78', due minuti dopo essere entrato al posto di Muriel. Sì, perché la storia non segue mai un copione ben definito, non è lineare: due gol per gelare Mourinho e quel Manchester United costruito a suon di milioni di euro negli ultimi due anni. E poi arriva lui, Wissam, preso da Monchi nel 2016 per soli 9 milioni. Storie che si intrecciano, perché entrambi si ritrovano nella stessa notte tra le prime 8 d'Europa.
Parabole che sembrano labirinti: un vicolo, uno snodo fondamentale nella storia di Ben Yedder è il futsal: sì, avete capito bene. E' il calcetto il primo sport di cui si innamora questo francese di origini tunisine, nato a Sarcelles, sobborghi di Parigi, nel 1990. E' grazie al calcio a cinque che affina la sua tecnica già pregevole: e no, non è affatto un hobby. Perché Ben Yedder conquista anche la Nazionale francese di futsal. Contestualmente al raggiungimento di questo traguardo, però, si rende conto che forse può affermarsi anche nell'altro calcio. Comincia così a giocare anche a 11, prima nel Saint-Denis, poi nell'Alfortville: è qui che il Tolosa si accorge di lui. Wissam ha 20 anni e sta per incominciare la sua scalata anche nel futbòl, per dirlo alla sudamericana. Una scalata che, enumerata, dice: 174 presenze, 71 gol e 21 assist in quattro stagioni: numeri che dimostrano quanto Ben Yedder non sia soltanto una prima punta: sarebbe sprecato, con la sua tecnica. Sa giocare anche leggermente più indietro e lanciare a rete i compagni. Dopo essere stato vicino anche al Napoli, l'approdo in Andalusia: 25 gol nella prima stagione, 15 in quella attuale, impreziosita dalla tripletta al Maribor che ne ha fatto il primo giocatore del Siviglia a realizzare una tripletta in Europa. 15 gol, fino a... stasera. Sono diventati 17, pesano come se fossero 30. Perché segnati nel posto giusto al momento giusto, negli istanti in cui si scrive la storia. Ben Yedder c'era e ci sarà: ci ha messo la firma.