Ricatti, nome falso e polemiche: Silas sfida il passato e trascina il Congo

"Silas Wamangituka non esiste. Anzi, non è mai esistito". È l'8 giugno 2021 quando lo Stoccarda fa sapere al mondo che il suo attaccante ha usato fino a quel momento un'identità falsa, e la sua età è diversa da quella dichiarata.

Facciamo un passo indietro: nel 2017 Silas è un promettente calciatore congolese, che sembra essersi lasciato alle spalle un'infanzia difficile a Kinshasa ed è pronto per il calcio europeo. Fa un provino con l'Anderlecht, ma sorgono problemi con il visto. Deve tornare in Congo, regolarizzare il suo status, e poi potrà giocare. 

La storia di Silas, che ora trascina il Congo in Coppa d'Africa

Silas però non vuole tornare, e un agente gli offre una scappatoia: potrà rimanere in Europa per inseguire il suo sogno, a patto di cambiare identità. Dichiarerà di essere nato nel 1999 anziché nel 1998, e dovrà farsi chiamare Silas Wamangituka al posto di Katompa Mvumpa. L'inganno durerà per quattro anni: un periodo pieno di minacce e ricatti. Del tipo: se mi denunci, non giocherai mai più. 

"Ho vissuto costantemente nella paura ed ero molto preoccupato per la mia famiglia in Congo", dichiarerà poi Silas ai canali ufficiali dello Stoccarda, che in quella fase lo stava aiutando a riabilitarsi in seguito a una sua autodenuncia. Nel frattempo aveva giocato in quinta serie francese, con l'Alès, e sempre in Francia nel Paris FC, prima del passaggio in Germania e della promozione in Bundesliga. 

Il gol delle polemiche contro il Werder Brema

Silas è un attaccante forte fisicamente e in progressione, con una buona media realizzativa. Già prima del 2021 si era parlato di lui non solo in ottica calciomercato ma anche per un gol molto particolare segnato al Werder. Dicembre 2020, lo Stoccarda sta vincendo 1-0 a Brema, siamo nel recupero del secondo tempo. I giocatori del Werder si proiettano tutti in attacco per pareggiare, Silas ha la palla del 2-0 in contropiede. La porta è vuota, ma lui si ferma sulla linea e aspetta qualche secondo prima di segnare. Gli avversari la leggono come una provocazione, l'arbitro lo ammonisce, ma Silas è incredulo. L'allenatore, Pellegrino Matarazzo, spiegherà: "Non voleva prendersi gioco di nessuno, è un ragazzo molto timido. Voleva solo guadagnare tempo". 

Il percorso del Congo in Coppa d'Africa

Ora Silas ha segnato il gol che ha pareggiato i conti per la Repubblica Democratica del Congo contro il Marocco, nella seconda giornata del gruppo F di Coppa d'Africa. La sua nazionale è seconda, dietro proprio ai semifinalisti degli ultimi Mondiali, alla pari con lo Zambia. I Leopardi hanno vinto due volte la competizione, nel 1968 e nel 1974, lo stesso anno della prima e unica partecipazione ai Mondiali, quando ancora il Paese si chiamava Zaire. Dopo aver mancato la qualificazione all'ultima edizione, cercano un altro pass per la fase a eliminazione diretta dopo quello del 2019. 

Quest'anno Silas ha perso il "posto fisso" in uno degli Stoccarda migliori degli ultimi decenni. Anche in nazionale il percorso non è in discesa: il Congo è una nazionale di buona qualità, con giocatori come Mbemba del Marsiglia, Motoussamy del Nantes, Wissa del Brentford, e lui è partito dalla panchina sia all'esordio che nel secondo match. Subentrato a Kakuta, però, ha risposto al Marocco e ad Hakimi segnando il suo primo gol in nazionale. Chissà che possa essere l'ennesimo turning point della sua carriera. 

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