Siena, Gentile: "Il gol di domenica...grazie alla tuta! Moda e musica, che sfide con Stankevicius"

Lo incontriamo a Fonte Gaia, la fontana dei desideri in mezzo a Piazza del Campo. Lancia la monetina Federico Gentile, centrocampista della Robur Siena ed esprime il suo desiderio. Ci pensa un attimo, a dir la verità e noi un po’ impavidamente gli chiediamo se ce lo svela: “Vorrei riportare questa squadra in un calcio più importante, quello che gli compete…”. Ma se lo dici, non si avvera. Per fortuna non è molto fatalista, solo una lunga risata.

Sempre con la battuta pronta Gentile, scherza e ride. Ma guai a dirgli qualcosa sullo stile, ci tiene tantissimo: jeans trendy, giacca di pelle e occhiale da sole. Ama mangiar bene, ma allo stesso tempo ‘ci sta attento’, come si dice. ‘Un deca e un bicchiere d’acqua, nient’altro’. Si siede, col suo fare estremamente simpatico e comincia a raccontare. Lo interrompiamo, però: prima servono dei ‘chiarimenti’ sulla pettinatura ben pronunciata (capelli tutti all’indietro) e sulla barba (con la possibile rivalità tutta bianconera con Alessandro Marotta): “Mi copre il volto, meglio che lo nascondo perché sarei troppo bello. Marotta invece ha il problema opposto: più si copre meglio è…”. Occhio, che gira spesso da queste parti: se ti sente… “Ma dai, sono più bello io è evidente. A parte gli scherzi, no niente…”. Un personaggione, istrionico e folcloristico. “Con Alessandro c’è un grande rapporto di amicizia, viviamo in simbiosi praticamente. Ci tengo a precisare una cosa comunque: no paragoni con Moscardelli eh. Lui è un’icona, io e Marotta seguiamo la moda. E un po’ di pigrizia…”.

Solo fuori, però. In campo non si ferma mai: un falco, si avventa su ogni pallone. Pressa l’avversario, non lo molla, poi riparte, si inserisce. “Facciamo che al prossimo gol mi spunto un po' la barba. I capelli? Se andiamo in Serie B me li raso a zero”. A proposito di B, l’anno scorso Gentile (di nome e di fatto, classica battuta alla quale però tiene) ha vinto il campionato con lo Spal: “E’ stata una stagione fortunata e sfortunata allo stesso tempo perché mi sono rotto il crociato e sono stato fuori 5 mesi. Sarebbe stato fantastico giocare in B, vorrà dire che ci andrò con il Siena…”.

Anche loquace, con quel sorriso stampato che ‘te la fa sempre prendere bene’, sottolineano. E la forza del sorridere è importante, una sorta di libido vitale che azzera rimpianti e delusioni, un’arte che troppo spesso trascuriamo o che per paura (di cosa?) tendiamo a non palesare: “Sorridere fa bene, aiuta. Anche se è chiaro, quando ti infortuni in questo modo è dura. Ma voglio ricordare le cose positive: il boato della curva quando sono rientrato contro il Pontedera e la maglietta dei miei compagni con scritto ‘daje Federico, ti siamo vicino’ mentre ero nel letto dell’ospedale”.

Daje’, allora. Da buon romano, apprezza. Simpatizza la Roma e...Iniesta. Peraltro ci suggeriscono con tempistica perfetta che Gentile non è solo calciatore…stilista? “No, no lasciamo perdere. Già devo ‘vestire’ Stankevicius, dopo vi spiego. Calciatore e…pescatore. Amo pescare, sono abbastanza bravo. Ah, una cosa: chiamatemi ‘Chicco’. Questo soprannome me lo ha dato Ninni Corda perché in sardo Federico si dice così”.

Mille aneddoti. Davvero difficile focalizzarsi solo sul ‘calcio’, ma qualcosa bisogna pur dire… “Allora dico che domenica dopo il gol all’ultimo minuto nel derby contro il Livorno mi sarei strappato la maglia e quella che avevo sotto dalla felicità, non l’ho fatto però perché non volevo prendere la febbre. E’ stata una gioia unica, i miei compagni per correre ad abbracciarmi hanno quasi smontato la panchina. Poi per i tifosi era importante, vista la rivalità che c’è con il Livorno quindi sono doppiamente contento”. Appunto, ora devi portare a cena tutta la squadra… “Facciamo che ce ne sono altri prima di me che devono pagarla, poi vediamo”.

Un cantastorie eccezionale, più parla più lo vorresti ascoltare. Gira spesso per Piazza del Campo… “se non mi spunto presto la barba ci vengo a Natale a portare i regali ai bambini”. E nello spogliatoio...“C’è una rivalità con Stankevicius in atto per la musica e l’abbigliamento. Premetto dicendo che Marius sa abbinare bene i colori, ma in generale non si sa vestire…e attacca me! Martedì scorso sono andato all'allenamento con una tuta e tutti me l’hanno criticata così ho deciso di portarla per tutta la settimana, ‘bravo, hai coraggio’ mi ripeteva lui. Poi domenica dopo che ho segnato, mi fa: ‘Bene ora questo pigiama devi portarlo per altri sette giorni’. E' diventato il portafortuna. In realtà però Marius è peggio con la musica”.

Lancia la sfida Gentile, “tanto lui mi risponderà presto”. Tutto nasce da una cassa, che Stankevicius ha portato nello spogliatoio per ascoltare la musica, appunto. Fin qui nulla di strano, “non fosse altro che alle 9 di mattina mette la musica underground a palla. Forse gli hanno insegnato in Spagna a sentire questa roba così ignorante. Comunque gli vogliamo bene lo stesso eh”.

Protagonista la domenica e tutta la settimana: protagonista sempre. Ringrazia la sua compagna Alessia e il figlio Leonardo per la forza che gli danno e finisce il suo bicchiere d’acqua. Il tempo è volato con la bella cornice di Piazza del Campo e quelle straordinarie viuzze che da essa si aprono frastagliate. Un po’ in salita, un po’ in discesa Siena, come la carriera di Gentile. Mai banale, sempre ironico con quel marcato accento romano. L’importante, d’altronde, è non perdere il sorriso…e lo stile.

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