Serie B | La top 11 degli under del campionato

data-redactor-inserted-image="true">Loco, matto. Classifica corta e una sorpresa dietro l'altra: goleade, rimonte, vittorie che arrivano quando ormai nessuno più ci sperava. Il campionato di Serie B è ancora una volta imprevedibile. Nessuna squadra è capace di dominarlo, nessuna squadra è già, a metà stagione, fuori dai giochi. E proprio in Serie B, dove ogni partita ha una storia a sé e ogni avversario richiede contromisure diverse, i giovani talenti riescono a trovare spazio. A esordire tra i professionisti, a mettere in mostra le loro qualità. E i più bravi - o i più precoci, che dir si voglia -, fanno la differenza.

Abbiamo selezionato i migliori 11 giovani del campionato di Serie B, nati dal 1996 in poi e convocabili nelle rispettive nazionali Under 21. La formazione scelta per schierarli non è stata certamente frutto del caso: 3-3-1-3. E' il modulo ideato da Marcelo Bielsa e quello con cui ogni settimana scende in campo il suo Leeds, che con 51 punti in 25 partite è al comando della classifica di Championship. Ovvero, la Serie B d'Inghilterra. 3-3-1-3, dicevamo: un modulo "pazzo", come El Loco Bielsa. E come, soprattutto, il campionato di Serie B.


VICARIO

(Venezia)



Dalla D alla B, difendendo i pali del Venezia. Guglielmo Vicario è il portiere under che più ha sorpreso in questa prima metà del campionato: titolare inaspettato nella formazione di Zenga, è riuscito a scavalcare nelle gerarchie il più esperto Lezzerini, arrivato in estate per prendere il posto di Audero. Già due anni fa, però, in Serie D, ad appena 19 anni Vicario si ritagliò un ruolo da protagonista con gli arancioneroverdi, dopo anni nel settore giovanile all’Udinese al fianco di Meret e Scuffet. Nell’anno della volata-promozione dalla D alla C, Vicario concluse la stagione con 25 reti subite in 36 gare di campionato. Relegato a "numero 12" una volta in Serie C, adesso Guglielmo è riuscito a farsi di nuovo largo, ritagliandosi un posto da titolare nella squadra che l'ha lanciato tra i professionisti.


MARCHIZZA

(Crotone)



Il girone d'andata del Crotone non ha certamente rispettato gli standard cui, in estate, la società rossoblu ambiva. Il doppio cambio in panchina - da Stroppa a Oddo prima, e poi viceversa - non ha influito positivamente sui risultati collezionati dalla squadra, decisamente lontana dalla zona playoff e costretta a ridimensionarsi dopo una prima parte di stagione da dimenticare. Marchizza, classe 1998 cresciuto nel settore giovanile della Roma, è stata una delle poche note positive sulle quali la dirigenza rossoblu poteva fare affidamento, per lo meno durante la gestione-Stroppa.

Con l'arrivo di Oddo, infatti, il difensore di proprietà del Sassuolo ha smesso di giocare con continuità, nonostante quanto di buono avesse mostrato in campo nelle prime uscite. Adesso, con il ritorno di Stroppa in panchina, non gli mancherà di certo l’occasione di rifarsi, e di riprendersi la Nazionale Under 21 con la quale, lo scorso settembre, Di Biagio l'ha fatto esordire.


GRAVILLON

(Pescara)



Tra i difensori più forti della Serie B, il nome del ventenne del Pescara si fa prepotentemente spazio, viste le qualità che ogni settimana ripropone con costanza sui campi di gioco. Classe 1998, cresciuto nel settore giovanile dell'Inter, Gravillon è sceso in campo dal primo minuto in tutte le partite del girone d'andata, non è mai stato sostituito ed ha pure messo a segno due reti. Il fiuto del gol, fin qui, non gli è mai mancato, forse per via dei trascorsi da centravanti ai tempi delle giovanili. A vederlo in campo, però, sembra che alla fine quella straordinaria adorazione nei confronti di Thuram, che tuttora prova, sia prevalsa. Al centro della difesa, Gravillon ha trovato il suo ruolo ideale.


RANIERI

(Foggia)


Diciannove anni e non sentirli, un carattere da leader e qualità tecniche indiscutibili. Luca Ranieri è una delle rivelazioni di questo campionato: classe 1999, sbocciato nel settore giovanile della Fiorentina, a 14 anni fu scartato dal Milan che lo valutò durante un provino. Proprio come Marchizza, anche Ranieri ha trovato spazio in una squadra, il Foggia, che non è riuscita in questa prima parte di stagione ad affermarsi ai livelli cui puntava qualche mese fa. Dodici presenze in campionato, già tre gettoni collezionati con la maglia della Nazionale Under 20, con cui ha esordito lo scorso agosto. Da un rossonero (mancato) all’altro, Ranieri si sta prendendo la sua rivincita.


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KINGSLEY

(Perugia)



Bordin, Dragomir, Kingsley e Kouan, autore di una doppietta lo scorso giovedì. Il più anziano di loro è il primo, vent’anni: tutti gli altri, centrocampisti del Perugia di Nesta, sono nati nel 1999. Nella nostra top 11, un posto in mediana spetta a Kingsley Michael, nigeriano cresciuto nel settore giovanile del Bologna. Nel 4-3-1-2 dei grifoni, Michael gioca mezzala destra: centrocampista moderno, bravo negli inserimenti, spesso si è rivelato letale in contropiede: “E’ una sua caratteristica: se c’è campo per correre, non ci pensa su due volte e mette il turbo, ha detto di lui Alessandro Nesta, bravissimo a sfruttare la capacità di Kingsley di spaziare da una parte all’altra del campo. Zero punti di riferimento per gli sfortunati che lo devono marcare, un gol e tre assist per lui: ne sentiremo parlare.


TONALI

(Brescia)



Una convocazione con la Nazionale di Mancini e quasi 40 presenze in Serie B. Gli occhi delle big del calcio europeo già tutti per lui, un taglio di capelli e una maglia sulle spalle che non può che promettere bene: colpa (o merito, chissà) di un’incredibile somiglianza con Andrea Pirlo. Sandro Tonali è il faro del Brescia di Corini: centrocampista a 360 gradi, geniale in fase di regia e difficile da superare quando lo si punta. Diciotto anni compiuti lo scorso maggio, fan sfegatato di Ultimo – è andato pure al suo concerto, insieme al compagno Morosini -, nel mondo del pallone ha come idolo Gattuso. Carattere e qualità sono dalla sua, l’età ancora di più: la stella di questa formazione non può che essere lui.


CARRARO

(Foggia)



Una stagione in B per acquisire confidenza con la categoria, un’altra, qualche mese più tardi, per prendersi la scena. Dopo un’annata di alti e bassi con la maglia del Pescara, Marco Carraro ha trovato la sua dimensione a Foggia, dove è arrivato la scorsa estate in prestito dall’Atalanta. Scuola Inter, classe 1998, il mediano dei rossoneri promette bene: fisico statuario – 187 cm -, piede mancino preciso ed elegante. Da tempo nel giro della Nazionale Under 20, quest’anno ha già collezionato dieci presenze da titolare. Lui sì, a differenza di Tonali, da ragazzino guardava Pirlo e non ne fa un mistero: Andrea è il modello da cui trae ispirazione. E pensare che, quando era bambino, la mamma voleva che facesse nuoto…



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CASTROVILLI

(Cremonese)



Fantasia, genio, qualità. Se scendi in campo con il 3-3-1-3, certe caratteristiche sono imprescindibili. Fondamentale, tra il centrocampo e l’attacco, è quell’uomo capace di saltare l’avversario e creare superiorità numerica, di cambiare la partita con un tocco che mai nessuno si sarebbe immaginato: insomma, un numero 10. Tra gli under della Serie B, il ruolo di raccordo tra centrocampo e attacco spetta a Gaetano Castrovilli, classe 1997 della Cremonese, cresciuto nel settore giovanile del Bari ma di proprietà della Fiorentina. Da bambino si iscrisse a una scuola di danza, poi per fare un regalo a suo nonno, tifosissimo del Bari, si presentò ai biancorossi per fare un provino con la maglia di Ronaldinho sulle spalle: “Pensavano volessi fare il fenomeno, poi si sono ricreduti…”. Alla seconda stagione con i grigiorossi in B, sono già sedici le presenze collezionate in campionato, con tre gol e tre assist all’attivo.



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VIDO

(Perugia)



Scuola Milan, sgrana ancora gli occhi quando vede Ibra toccare il pallone. 22 anni da compiere il 3 febbraio, Luca Vido è il capocannoniere di un Perugia che, sotto la guida di Nesta, ha puntato con decisione sulla linea verde. Partner d’attacco del ben più esperto Melchiorri, capitano dei grifoni, il bomber di proprietà dell’Atalanta è già a quota sette gol in stagione: lo scorso anno, con il Cittadella di Kouamé, si fermò ad appena due gol segnati tra gennaio e giugno. La sua specialità? Il tiro di punta! Da ragazzino giocava a calcio a 5 e ci ha fatto l’abitudine...


OKEREKE

(Spezia)



Da Abuja a La Spezia, come il presidente Gabriele Volpi avrebbe sempre sognato: David Okereke, classe 1997, è riuscito a ribaltare le gerarchie di Pasquale Marino, dopo sei mesi da protagonista in prestito al Cosenza, lo scorso anno in Serie C. A La Spezia, prima che il bomber del momento, David Okereke è innanzitutto uno dei primi, ottimi frutti dell’accademia di calcio fondata da Volpi ad Abuja, capitale della Nigeria. Formatosi lì, Okereke si è poi trasferito in Italia, mettendosi in mostra prima in Serie D e poi al torneo di Viareggio, poi ancora in Serie C e adesso, finalmente, in B con lo Spezia. Cinque gol segnati nel girone d'andata, dopo un digiuno durato fino a metà ottobre: l’impressione, però, è che adesso non abbia alcuna intenzione di fermarsi.


TUTINO

(Cosenza)



Napoli come punto di partenza, il Napoli – questo è il suo sogno – come punto di arrivo da raggiungere in futuro. Gennaro Tutino è un fantasista completo: numero 10 o esterno sinistro, dribbling e fantasia all’ordine del giorno. Da bambino, al pallone preferiva la danza classica, poi il calcio ha avuto la meglio e Tutino è stato tesserato dal Napoli. Con la maglia azzurra, nel settore giovanile, faceva impazzire le difese avversarie, è stato capitano della formazione Primavera ed era considerato dagli addetti ai lavori come uno dei migliori talenti del calcio italiano. Poi, il crollo. Avellino, Bari, Carrarese: Tutino non ha la testa apposto, non ragiona da professionista e sembra perdersi per strada. A Cosenza la svolta: promozione in Serie B dopo una stagione da top, rendimento inalterato con il salto di categoria. Braglia lo striglia, consapevole di quanto Tutino gli possa dare, lui lavora ogni giorno per migliorarsi. Cosenza è la sua isola felice, il San Paolo la tappa a cui ambire. Nella prima metà del campionato, sono già due le doppiette realizzate, per un totale di cinque gol e due assist.
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