Serie A...rgentina: 5 certezze albicelesti del nostro campionato

Tra idoli del passato e giovani promesse, la quota albiceleste nel nostro campionato è sempre più ricca. Ecco i cinque nomi su cui ci sembra naturale puntare.

Lautaro Martinez: anche se lo scorso anno il leader del potere argentino è stato Mauro Icardi, non possiamo non puntare sul compagno classe ’97 di Bahìa Blanca. Ventun anni tra pochi giorni, ma nelle prime apparizioni è brillato in personalità e carattere. Tra Toro e Canito, sarà una sfida di numeri. E quando sono il 9 e il 10, le sfide sono bellissime.

Paulo Dybala: la Joya…di giocare a calcio. E di vederglielo fare. Bisogna essere coraggiosi per non puntare (di nuovo) sul numero 10 bianconero. Non olio su tela, ma tecnica su velluto, per un piede d’autore che l’anno scorso ha spedito il pallone in rete ben 22 volte. Cos’è cambiato? Niente. Anzi sì: gli hanno messo a fianco Cristiano Ronaldo.

Gonzalo Higuain: Pipita non è un soprannome gratuito: l’abbiamo imparato dai suoi numeri e dal numero che porta da sempre sulle spalle. Il 9 che viene dalla Juve, a diciassette anni di distanza da Filippo Inzaghi, che del club rossonero ha scritto un pezzo di storia. Nessun confronto, ma il senso del gol l'argentino ce l’ha a prescindere dal campo. E se al Bernabeu, una decina di giorni fa, ci ha messo appena 4’ per trovare l’angolino della porta, pensate a San Siro.

Giovanni Simeone: mettete un attaccante che a 15 anni firma 26 gol in 22 partite con le giovanili del River Plate. Mettete che sia un figlio d’arte, combattente come il padre; mettete i 14 gol segnati nella sua seconda stagione in Serie A e aggiungete Pjaca alla sua sinistra e Chiesa alla sua destra. Poi provate a non comprarlo.

Federico Fazio: è stato uno dei migliori centrali dello scorso campionato; forte fisicamente, abile nel gioco aereo e con un soprannome che basterebbe a giustificare un cospicuo investimento. Quest’anno la maglia da titolare sarà contesa con il nuovo acquisto Marcano, ma il Comandante, quando hanno provato a spodestarlo, è sempre tornato al timone. Più leader di prima.

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