Il Seregno in C, nel segno di Carlos, Carlos França


Alla prima esperienza da allenatore - subentrando a stagione in corso -, Carlos França raggiunge il prestigioso traguardo dei professionisti, categoria che il Seregno riabbraccia dopo 39 anni.
 
25 febbraio 2021, ore 20:33, casa França. “Carlos? Vedi che sta squillando il cellulare, rispondi”. “Pronto? Salve Pres, sì sì, tutto ok... No, mi scusi, forse non ho capito: io allenatore della prima squadra? Ok, va bene, mi dia solo 24 ore e le farò sapere”  

 
 
Nelle ultime 24, avrà sicuramte ripensato a quelle 24 ore Carlos França, fresco vincitore col Seregno del campionato di Serie D - Girone B.
24 ore, lunghissime, per rispondere sì al proprio presidente Erba, ma, soprattutto, per comprendere “Ciò che Dio aveva in serbo per me e la mia famiglia” - come ha commentato França dopo la vittoria del Campionato.
“Se penso a come è iniziata e, soprattutto, a come si è evoluta questa avventura al Seregno beh, mi viene la pelle d’oca: la vita sa davvero stupirti e sorprenderti”.

È il 17 agosto 2020 quando il club lombardo annuncia di aver acquistato uno tra i più prolifici cannonieri della storia in Serie D: Carlos França, all’età di quarant’anni, è pronto per stupire ancora e far sognare una piazza che ha fame di nuovi e grandi traguardi. E la stagione inizia con la migliore delle sceneggiature possibili: 5 ottobre, prima di campionato, Carlos subentra e, al 90° - come solo lui sa fare regala la vittoria al Seregno. Un’inizio da sogno.
Tutto quanto in quel momento - si racconta Carlos - faceva pensare a un’annata speciale. Il goal all’ultimo respiro contro la Virtus CiseranoBergamo mi aveva convinto che la scelta di Seregno era stata quella giusta e che sarei riuscito con i miei goal ad aiutare la società, così come il presidente Erba mi aveva chiesto, e invece..”. Invece, a novembre, il legamento crociato del ginocchio destro cede e per França inizia una lunga degenza, passata per lo più a casa in Brasile, lavorando sodo per accellerare i tempi di recupero, per tornare il più velocemente possibile in campo.

 

 
La crisi accelera il tuo proposito di vita. Così è accaduto con l’infortunio al ginocchio - ricorda Carlos. È stato, per me e la mia famiglia, un importante snodo per decidere se continuare a credere nella rinascita, anche a 41 anni, oppure, al contrario, se lasciare andare e smettere di giocare. Ovviamente ho scelto la prima strada e ho continuato a lavorare finchè non mi sono ristabilito tornando in Italia, riaccarezzando il campo. Mai avrei pensato però - sorride - di tornare a farlo da allenatore!”.


La sera del 25 febbario - dopo l’esonero di Arnaldo Franzini - è nato un nuovo França, il Carlos allenatore: 14 partite, 10 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta, per 33 punti che valgono per il Seregno la Serie C. Numeri che parlano e dicono di un’incredbile ed esaltante exploit per chi come Carlos da esordiente, in corsa e da calciatore, ha centrato subito il grande obiettivo a forma di C.


Non è stato facile sicuramente fare questi risultati - spiega França - soprattutto per chi come me ha dovuto da un giorno all’altro vestire i panni dell’allenatoere con quegli stessi ragazzi con i quali il giorno prima, da compagno di squadra, dividevo lo spogliatoio. Portando semplicemente me stesso, senza impormi nuove pose rispetto al calciatore/compagno di squadra, credo di aver guadagnato così la giusta credibilià da parte del gruppo che è stato strepitoso dall’inizio alla fine”.  

 
 
Ispirare, incoraggiando e stimolando la persona che ‘abita’ l’atleta, è per França un mantra: “Nella mia vita da giocatore ho sempre creduto che lo sviluppo e il miglioramento personale passassero dalla cura che si opera in primis verso la propria persona, spiritualmente e mentalmente parlando: è questo concetto che, prima di ogni schema o qualsisasi tattica di gioco, ho cercato di infondere nei ragazzi nelle vesti di allenatore. E - sorride - così male poi, devo dire, non è andata!”
 
Il “Bomber di Dio” ha le ideee chiare: il futuro è in panchina. E il Seregno, finalmente in C, spera che Carlos França continui a lasciare ancora il segno.
 
A cura di Giovanni Caporale

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