Marcano, gol, esperienza e costanza al servizio di Di Francesco
L’ultima volta che ha visto l’Olimpico era l’agosto del 2016. Si giocava il ritorno dei preliminari di Champions e il suo Porto riuscì a passeggiare su una Roma nervosa e impacciata, che quella partita la finirà addirittura in nove. Lui, Ivan Marcano, e il suo compagno di reparto Felipe sono un muro, bloccano tutti; da Dzeko a Salah, da Perotti a Nainggolan. Sette il voto in pagella che gli danno quasi tutti i quotidiani la mattina successiva.
Mica male per un ragazzo che tanto ragazzino non lo è più e che in Europa, fra Champions, Europa League, Coppa Uefa e preliminari vari, è sceso in campo 78 volte. La carta d’identità, fra qualche giorno, dirà 31. Il 23 giugno per la precisione, quando spegnerà le candeline con il giallorosso addosso. Già, il suo arrivo alla Roma adesso è ufficiale, con tanto di sbarco nella Capitale nella giornata di oggi.
Quattro stagioni al Porto, 157 partite e un campionato portoghese in bacheca, che si va ad aggiungere ai quattro trofei già presenti nel palmares. Un sorriso a 32 denti mostrato sul pullman scoperto durante la festa con i suoi compagni. Anche perché, a detta di molti, è stato il miglior centrale della Primeira Liga. 30 presenze, cinque gol e un assist. 4.033 i minuti totali giocati in stagione, 46 volte in campo e sette reti. Insomma, Ivan Marcano in Portogallo ha vissuto una sorta di seconda giovinezza. Dopo tanto viaggiare, dalla Spagna alla Grecia, passando per la Russia.
Racing Santander - la squadra in cui cresce e debutta fra i grandi - poi Villarreal e Getafe, prima di lasciare il suo paese e vestire le maglie di Olympiakos e Rubin Kazan. Contro il Siviglia di Monchi ci ha giocato cinque volte, la prima nel 2008, l’ultima nel 2011. Tre vittorie, un pareggio e una sconfitta, chissà che non abbia iniziato a convincerlo proprio lì… Alto quasi 1,90, molto forte nei duelli aerei - ne ha vinti quasi il 70% quest’anno. 27 reti e 14 assist in carriera per un difensore centrale molto concentrato e dal mancino in netto miglioramento. Merito anche di Conceicao e del suo gioco palla a terra. C’è lui in cima alla lista dei giocatori con più passaggi per partita, con più di 50 appoggi a gara.
Insomma, Marcano la palla la sa giocare eccome. In fin dei conti è un po’ come il vino, più invecchia e più diventa buono: in quattro stagioni in Portogallo non è mai sceso sotto le 30 presenze, superando quota 40 negli ultimi due anni. Indistruttibile, proprio quello di cui ha bisogno Di Francesco in quel ruolo. Alternativa o titolare, lo si vedrà solo sul campo. Dalla Spagna all'Italia, con la maturità di un trentenne e il fisico di un ragazzino. Con ancora tanta voglia di stupire e vincere, proprio come la Roma di Di Francesco.