Sarri: "I 33 schemi? Ecco la verità. E di Allegri vorrei tenere.."

Maurizio Sarri, una settimana dopo la presentazione come nuovo allenatore della Juventus, si è ha raccontato nella sua prima intervista da allenatore della Juventus al canale ufficiale del club bianconero: "Il tentativo sarà quello di giocare più palloni possibili, ma questa è filosofia di gioco, poi vorrei che la squadra mantenesse alcune caratteristiche della squadra di Max, che ti dava anche la sensazione di poterla mettere sotto, poi improvvisamente ti dava la sensazione opposta. Avere questo tipo di capacità di resistere alle difficoltà e distruggere l'avversario in dieci minuti quando ci sono punti da raccogliere è troppo importante. Poi chiaro che la filosofia di gioco può essere diversa, ma non si deve perdere quel 99% di positivo che c'era nel modo di giocare nella Juventus di prima".

"Gli schemi? Non vorrei deluderti, ma è una cosa nata quando io allenavo nei dilettanti che un giornalista mi disse "ma quanti schemi potete avere su palle inattiva? 30?" e io dissi "No, di più, 33". Si stava prendendo in giro un giornalista, è nato tutto così (ride, ndr). Schemi sulle palle ferme li ho come tutte le squadre, a volte si mantengono per tutte le partite, altre volte si cambiano, ma è una notizia nata per uno scherzo".

"È più facile che un giocatore faccia diventare grande un allenatore che il contrario. Mentre a 35 anni pensi di poter incidere in maniera così feroce, nel corso delle esperienze ti rendi conto che fino a un certo punto incidi, poi a un certo punto la qualità del giocatore diventa determinante. Quindi è più importante il giocatore per me che io per il giocatore, a meno che io non incontri un giocatore giovane che io possa migliorare e modellare".

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