Vialli torna in Nazionale: "Samp? Mancato accordo con Ferrero"

Gianluca Vialli riparte dall'azzurro. Non quello della Sampdoria, ma della Nazionale. Per lui e' pronto il ruolo di capo delegazione, messo
sul tavolo dal presidente Figc, Gabriele Gravina. L'esordio nel 1985, l'ultima partita con la maglia del proprio paese nel 1992. Adesso è pronto a ricominciare: "Sono qui in veste di ambasciatore dei volontari di Euro2020, nei prossimi giorni parleremo di come allargare il mio contributo - ha detto dal ritiro azzurro - non ci sono tempistiche ma spero di essere qua il prossimo raduno della Nazionale, non da invitato ma con un ruolo definito".

Ad aspettarlo c'è l'amico Roberto Mancini, compagno di mille battaglie: "E' un fratello e ci capiamo con uno sguardo: l'ho trovato sereno, consapevole e si è conquistato una autorevolezza con i comportamenti e le idee. Con lui so che siamo in buone mani per la rinascita azzurra".

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Vialli torna dunque nel calcio italiano. Poteva farlo con la Sampdoria, ma la trattativa con Ferrero non si è conclusa nel modo giusto: "E' mancato l'accordo sul prezzo, non è colpa di nessuno - ha spiegato - a volte si cerca di limare fra domanda e offerta, questa volta però non è successo. Abbiamo trattato l'argomento sempre in modo molto riservato, ne sto parlando per la prima volta dopo 13 mesi. Ci dispiace che la pubblicità abbia condizionato l'umore e le prestazioni di società e squadra".

Insomma, il rammarico è forte: "Mi dispiace, perché a parte il tempo e le energie spese, mi ero convinto che avremmo potuto fare un buon lavoro con le persone che già operano nella Samp e a cui non viene riconosciuto merito perché se li prende tutti Ferrero. C'è una struttura efficiente a cui volevo aggiungere passione, orgoglio, coraggio e umiltà per aiutare il popolo sampdoriano e per rappresentarlo. Peccato: lo farò con la divisa della Nazionale".

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