Il lampo di Kasami, la risposta di Vismara: la Samp vola in zona playoff

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Azzerare il passato, pensando solo al presente: lo aveva chiesto Andrea Sottil alla vigilia della gara col Mantova, guardare solo e non oltre i 90 minuti del Ferraris a caccia di quella continuità fondamentale per scalare la classifica. La ricetta giusta per farlo? Concentrazione, lucidità e una sana spregiudicatezza, “tutti elementi a rischio giocando con l’ossessione del risultato”, - ancora Sottil dalla sala stampa del Mugnaini - risultato che alla Sampdoria in casa dalla scorsa stagione fatica ad arrivare. Fondamentale invertire il trend alla prima di tre gare in una settimana - con Cittadella fuori e Brescia ancora in casa le prossime - missione compiuta grazie alla rete di Pajtim Kasami e alle parate di Paolo Vismara. Storie diverse, per raccontare la stessa voglia di essere protagonisti maglia della Sampdoria sulle spalle.

In partenza e ai margini in estate, oggi leader della Samp: il ritorno di Pajtim

A trascinare la Samp e a decidere il match del Ferraris il sinistro all’angolino del numero 14 blucerchiato, da giocatore in partenza in estate e ai margini ad inizio stagione a vero e proprio leader di una Sampdoria che per la prima volta in questo campionato si trova in zona playoff. Una parabola, quella del centrocampista svizzero, riassunta a fine gara dal suo allenatore. “Pajtim era completamente ai margini, doveva ritrovare la condizione - a complicare la preparazione l’infortunio muscolare nella pre season in amichevole a Berlino - È un grande uomo, abbiamo avuto un confronto molto onesto. Per me oggi è un giocatore che in questo sistema di gioco soprattutto è molto funzionale, a volte non lo vedi ma nei momenti cruciali c’è sempre”.

A conferma delle parole di Sottil le istantanee degli ultimi mesi di Kasami, che quattro mesi fa sembrava pronto a lasciare Genova. Addio rimandato, con Pajtim pronto a ritrovare spazio durante il ritiro pre campionato, dove però l’infortunio ne condiziona il percorso. A stagione iniziata guarda dalla panchina le due gare di Coppa Italia con Como e Genoa, stessa visuale nelle prime due di campionato con Frosinone e Reggiana. Un solo minuto in campo nel ko di Salerno, ancora panchina contro Bari e Cosenza (dove arrivano un pari alla prima di Sottil e una sconfitta). 27 i minuti subentrando dalla panchina nella vittoria interna col Sudtirol, 45’ è un assist in quella col Modena per 3–1. Ancora panchina nel ko interno con la Juve Stabia. Nel folle 5-3 Samp di Cesena maglia da titolare, 73 i minuti in campo e un assist per il numero 14 blucerchiato, lanciato ancora dal 1’ oggi tra le mura del ferraris contro il Mantova dell’ex Possanzini. La risposta di Pajtim è nel gol a sbloccare e a decidere la partita, festeggiato assieme ai 22.629 del Ferraris, pronto ad abbracciarlo al momento dell’uscita dal campo per fare spazio a Bellemo.

È un leader positivo e c’è sempre. - ancora Sottil - La sponda a Cesena arriva da lui, oggi ha fatto un inserimento per un gol non semplice. È sempre a disposizione del compagno. Complimenti a lui, come a tutta la squadra. Quello di Pajtim è un recupero importante”. Fondamentale per quantità e qualità, con lui in campo la Sampdoria ha dato idea e a tratti concretezza di essere più pericolosa. Merito del gruppo, trascinato dal suo leader.

L’arrivo da predestinato, le difficoltà all'esordio: Vismara si riprende la Samp

E anche dalle parate decisive del portiere classe 2003, arrivato a Genova con l’etichetta del predestinato addosso, e che a Genova nei suoi primi mesi ha trovato esordi, qualche difficoltà e la capacità non scontata di farsi trovare pronto quando Sottil ha deciso di mettere mano nelle sue scelte anche in un ruolo delicato come quello del portiere. “Per me i giocatori, per vissuto, esperienza o carta di identità, non sono tutti uguali e poi c'è il campo che li mette subito sullo stesso piano, compresi i portieri. - così l’allenatore alla vigilia del Mantova - Il portiere lo tratto come un giocatore di movimento, secondo me il calcio ha dei principi molto semplici: il portiere deve parare, il difensore deve saper difendere e l'attaccante deve saper far gol. Lì faccio le mie scelte, in serenità per il bene della Sampdoria".

Detto fatto, in una partita fondamentale per il percorso di crescita della Sampdoria tra i pali dal primo minuto al posto di Silvestri ecco tornare in distinta tra i titolari Paolo Vismara. Arrivato a Genova ad inizio agosto, pronto a giocarsi il posto dopo l’ottima stagione con l’U23 dell’Atalanta con Simone Ghidotti, al quale Pirlo aveva affidato una maglia dal primo minuto in Coppa Italia contro il Como e in campionato con Frosinone (2-2) e Reggiana. A fare spazio a Vismara regalandogli il debutto assoluto in Serie B e quello in maglia Samp, l’infortunio contro la Reggiana di Ghidotti. Debutto amaro, con la Sampdoria sconfitta nel finale e uscita tra i fischi del Ferraris. Fischi ad accompagnare anche la prima da titolare a Salerno, dove un suo errore dopo appena quindici secondi permette a Nwankwo di sbloccare la gara. Ko che costa l’esonero ad Andrea Pirlo, al suo posto Sottil che alla prima in panchina col Bari trova un pareggio anche nel segno di Vismara: rigore parato a Lasagna e altri tre interventi decisivi, con la Samp in dieci per quasi tutta la gara.

Numeri che non sono bastati a regalagli la titolarità della porta blucerchiata, con Silvestri - nel mentre arrivato a Genova a titolo definitivo dall’Udinese e già allenato da Sottil a Udine - in tribuna pronto a mettersi a disposizione del suo nuovo club. Il resto è storia recente: per Vismara con Cosenza, Sudtirol, Modena, Juve Stabia, Cesena e nel mezzo il Genoa in Coppa Italia sono arrivate sei panchine. Fino ad oggi, dove Sottil - spiegando alla vigilia e nel post partita la sua scelta - gli ha affidato nuovamente la porta della Samp. “Quella di Paolo è stata una scelta tecnica e ha risposto alla grande.  - così l’allenatore a fine gara - Ha fatto molto bene, i giocatori sono tutti dentro una sana competizione. Silvestri è un portiere indiscutibile, la riposta di Vismara è stata bella”. Non scontata, vista la giovane età di uno tra i migliori portieri di prospettiva, alle prese però con un inizio di stagione tra alti e bassi. Paolo però ha risposto presente, quando si è trattato di guidare la difesa e di intervenire a salvare il risultato sul colpo di testa di Ruocco e il tiro ravvicinato di Debenedetti. Dalle sue mani il pallone della veloce ripartenza che ha sorpreso il Mantova e ha portato al gol decisivo di Kasami, annullato per fallo sul portiere di Redolfi il pareggio di Mancuso. Immagini di una domenica da ricordare per il giovane portiere blucerchiato, in attesa delle prossime valutazioni e scelte di Sottil. Che ora può contare su due giocatori ritrovati.

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