Sampdoria, Cassano: "Le offerte di Verona, Udinese e Bologna mi intrigano: in B eccezione solo per l'Entella"
Antonio Cassano, vita da svincolato. Il Pibe di Bari vanto oltre 400 presenze in A con 122 gol e 75 assist, 27 partite e 6 reti in Champions e 39 con 10 gol in Nazionale: numeri importantissimi. Eppure non è riuscito a trovare squadra subito dopo lo svincolo con la Samp: come si prepara al rientro?
"Bene. Mi alleno ogni giorno alla Riattiva di Chiavari per restare in forma" - si legge nelle pagine del Secolo XIX - "Soprattutto non voglio prendere peso. Voglio ripartire tra un paio di mesi. Lo stimolo è tanto forte e grande che appena riparto volo. Pensavo che il campo mi mancasse molto di più, invece mi manca molto di meno. Dentro di me so che si tratta di pochi mesi e che ritornerò. In tv guardo il Barcellona, la mia grande passione, il mio idolo Federer e Valentino Rossi: spero che riesca a conquistare il mondiale. Serie A? Poco, la Juventus in questo campionato fa un altro sport".
Le offerte non mancano: "Ho più tempo per godermi la famiglia, sono molto ottimista e sicuro al 100% che tornerò: dove sto valutando. Ho un po' di situazioni in ballo in Italia, all'estero no. Il Verona mi intriga molto, come Bologna e Udinese: l'importante è che sia in serie A. Voglio dimostrare a tutti che posso ancora fare la differenza. Entella? Unica eccezione in B: ho un rapporto di grande stima e affetto con il presidente Gozzi. Mi ha fatto proposte molto importanti per il presente e il futuro. Portare l'Entella in serie A sarebbe l'unico miracolo che posso ancora compiere per chiudere il cerchio della mia carriera".
Qualcuno è rimasto amico di FantAntonio: "In pochi hanno il mio numero. Del calcio mi sono rimasti vicini Piero Ausilio, Checco Palmieri, Filippo Fusco ds del Verona, Gigetto Delneri e Fabrizio Preziosi. E' un ragazzo fantastico e se la situazione in classifica del Genoa fosse stata migliore mi avrebbe fatto il favore di farmi allenare al Pio. So che sta soffrendo tantissimo per il Genoa, come suo papà Enrico. Samp? Ho accettato che mi fossero pagati a settembre gli ultimi 5 stipendi: in cambio mi sono allenato a Bogliasco fino al 28 febbraio. Per me la Sampdoria ha rappresentato tutto fino al 29 ottobre 2010: per come mi hanno trattato dopo sono contento che la storia si sia chiusa definitivamente".
Rapporto con la Samp: "Ferrero si conosce, oggi ti dice una cosa domani un'altra: non posso avercela con uno così. Romei, che secondo me è il vero presidente della Samp, per me un pochino c'entra. Era entrato nello spogliatoio il giorno del derby dicendo 'giocate come se non vi pagassero gli stipendi'. In faccia a me. Cercava una mia reazione e l'ha avuta e l'ho pagata sulla mia pelle, come sempre". E con i tifosi... "Non ho mai cercato l'amicizia esterna dei tifosi perché mi piace farmi apprezzare solo per quello che faccio in campo. Ancora oggi mi fermano in tanti per strada per ringraziarmi. Quanto agli altri, a chi mi insulta sui social o mi critica, si rivedano le partite di quei 3 anni e mezzo. Credo che anche loro abbiano festeggiato i miei gol e non ricordo insulti o critiche dopo il quarto posto o quel 1 a 0 nel derby".
In chiusura d'intervista Cassano rivela cosa farà una volta appese le scarpette al chiodo: "Mi piacerebbe restare nel calcio, tipo direttore tecnico alla Branca nella vecchia Inter. Anello di congiunzione tra squadra, allenatore e società. In mezzo, tanto io ci finisco sempre in mezzo".