Sampaoli: "Siamo il Santos, dobbiamo essere all'altezza di Ronaldinho". Ma ...
Nel bene o nel male, Jorge Sampaoli fa sempre parlare di se. Mai banale, mai scontato, ma a volte, suo malgrado fuori luogo. L'ex Commissario Tecnico dell'Argentina, è stato molto discussa nella sua esperienza alla guida dell'Albiceleste, prima, durante e dopo il Mondiale. L'ex C.T. , infatti, stava anche per perdere la panchina della sua Nazionale nel bel mezzo del Girone in Russia.
Da dicembre, siede sulla panchina brasiliana del Santos, ed anche qui dal suo arrivo ha fatto molto discutere. Durante la sua presentazione, come nuovo allenatore dei Peixe, ha ricevuto in regalo un frullatore, la cosa ha fatto molto ridere, ma anche discutere. Una delle sue prime esternazioni, è stata un attacco velato al Real Madrid, molto interessato al talento della sua squadra Rodrygo Goes. Sampaoli dichiarò: "Non andare via. Non fare come Vinicius, alcuni talenti brasiliani vanno in Europa troppo presto”. Molti, visto soprattutto il rendimento di Vinicius con la maglia del Real Madrid, hanno dato una doppia lettura a queste dichiarazioni.
Ci mancava però che Sampaoli facesse infuriare i suoi nuovi tifosi del Santos. Detto fatto: "Quando sono arrivato al Santos, sono arrivato ad una squadra con tantissima storia, ecco perchè sognavo di essere qui. Dobbiamo essere all’altezza della storia di Pelé, di Neymar, di Ronaldinho”. Molti tifosi, speravano di aver ascoltato, o letto male le dichiarazioni del proprio allenatore, invece no. L'ex C.T. dell'Argentina citando le leggende del Santos Pelè e Neymar, ha aggiunto Ronaldinho. Peccato, che l'ex Milan e Barcellona, Pallone d'Oro nel 2005, non ha mai vestito la maglia bianconera dei Peixe.
E se i tifosi, media e social brasiliani non l'hanno presa bene, questa è stata anche l'occasione per riaprire vecchie ferite nei tifosi argentini, che si sono associati ai cugini. Insomma, l'ex C.T. del Cile è riuscito dove molti hanno fallito: far andare d'accordo argentini e brasiliani, nel nome di Jorge Sampaoli.