Samp, Ferrero: "Sabatini va dove lo porta il cuore, e se il cuore sanguina..."
È il solito Ferrero. Senza peli sulla lingua, senza freni. Diretto e instancabile. Ecco le parole del presidente della Sampdoria rilasciate alla Gazzetta dello Sport: "Quando sono arrivato dicevano: “Ma ci è o ci fa?”. Il lavoro ha detto che con volontà e un po’ di fortuna si possono combattere anche scetticismo, dicerie, paure".
Sullo stadio di proprietà: "Preziosi ha detto: “Se costa così tanto, se lo tengano”. Io dico: nel lavoro oggi non c’è più amore ma solo paura, per questo hanno fatto perizie così alte. Ora le istituzioni ci stanno dando una mano e si farà di tutto per far felici Samp, Genoa e i loro tifosi. Io questo stadio lo voglio, e quando me ne andrò lo metterò su quattro ruote e me lo porterò via".
Poi l'aneddoto sul primo incontro con Sabatini: "Mi incuriosì appena entrai in questo mondo. Volevo Romagnoli: per parlarne mi diede appuntamento al Cinema Adriano, alle 6 di un sabato pomeriggio. Questo principe del calcio, senza avvisarmi, arrivò alle 10 di sera. Alle 10. Non so lo: mi liquidò in dieci minuti. Però poi Romagnoli me l’ha dato e mi restò il fascino per que stagrandissima testa di cavolo, che mi fa incazzare perché fuma cento sigarette al giorno e ha se stesso come peggior nemico. Ma forse il segreto è che un po’ mi identifico in lui: una testa matta, un cavallo di razza a cui ogni tanto bisogna tirare le redini. Lui va dove lo porta il cuore, e se il cuore sanguina so’ cavoli".
E Giampaolo? "Lo adoro, ma uno dei motivi per cui ho scelto Sabatini che al contrario di me mastica calcio è che può togliergli quel freno a mano che tiene troppo tirato. E convincerlo che se si sentirà un po’ meno integralista, artigiano del calcio, e un po’ più industriale, potrà diventare meglio della Fiat. Quel giorno lo rimpiangeremo, lo chiamerà il mondo".
"Sono un nonno rock, ma ne so più di cinema: parliamo di film e non di musica. Io sono “Rocky IV”, Romei “Codice d’onore”, il Tom Cruise degli avvocati. Sabatini “Nove settimane e mezzo” Kim Basinger disse che baciare Mickey Rourke era come leccare un posacenere sporco, no? Osti “Il maratoneta”, personaggio con la morale di altri tempi".
Dopo le cessioni di Skriniar, Schick e Torreira. Chi sarà il prossimo? "Praet è come un gabbiano che sfiora il prato invece che il mare: vorrei tenerlo per godermi questa meravigliosa mezzala inventata da Giampaolo e per fare felice il mio allenatore".
L’Europa League è un sogno? "No, un regalo che una squadra come la Samp può fare a se stessa e ai suoi tifosi. Un sogno è la Champions: il mar dei Caraibi. L’Europa League è un’ambizione: il Mediterraneo".
E CR7 cos’è, per la Serie A? "Un campione che ci farà bene, e complimenti ad Andrea Agnelli e alla Juve. Finalmente saremo di nuovo nominati anche noi fra i grandi mari, come un oceano. Sa cosa dicevo prima che arrivasse Ronaldo? Siamo poco pesce e tanta acqua: troppa, come sono troppe venti squadre. Ed erano troppe venti teste che ragionavano su come avvitare una lampadina, quella dei diritti tv. Infatti, dai e dai, poi la luce s’è accesa".
L'intervista completa nell'edizione odierna della Gazzetta dello Sport.