Messina, la malattia, il Padova: ecco il primo derby di Sasà Sullo contro il Vicenza
"Ci siamo: Vicenza-Padova". Le partite ‘non le ‘sente’, dice. Eppure, a poche ore dal suo primo derby da allenatore Salvatore Sullo - ricordiamo le quasi 300 panchine da vice di Ventura - sembra provare una carica diversa.
Tensione, emozione, voglia di giocarla subito. E’ tutto pronto, tutto nella sua testa: formazione, possibili cambi, dettagli sugli avversari. In uno stanzino, all’interno del centro sportivo della ‘Guizza’, a Padova, nasconde ogni tipo di segreto delle ‘altre’. Dei ’suoi’, invece, conserva qualsivoglia dato che spunta dagli allenamenti quotidiani.
‘Sasà’, che durante la settimana vive in campo full-time, crede molto nel suo lavoro. Da sempre però, fin da quando giocava. Da sottolineare un episodio su tutti, quando era al Messina - di cui oggi è cittadino onorario - in Serie C1. Aveva un contratto di 6 mesi con opzione per tre anni, il compenso variava a seconda delle categorie e al primo rinnovo chiese di inserire l’opzione della Serie A. Il presidente Aliotta gli disse di sì ma nello spogliatoio scoppiarono a ridere tutti. Inutile dire che il Messina, alla fine, è arrivato in cima tra i grandi del nostro calcio.
E Sullo, in A, ci ha messo piede per la prima volta a 33 anni dopo quasi 500 sfide tra C e B. Crederci sempre, crederci con fede però. L’esperienza di Sullo insegna proprio questo. La vita di Salvatore cambia verso Natale 2004, quando gli si gonfia un linfonodo vicino all’inguine. Lui pensa a una ciste e la fa asportare, venti giorni dopo l’intervento gli esami dicono altro: linfoma B, tumore molto aggressivo che colpisce il sistema linfatico. Dopo 9 mesi di lotta ha vinto la partita più difficile.
"Mi sono anche ricresciuti i capelli - raccontava col sorriso sulla bocca -, li avevo persi durante le cure. Era il primo segno tangibile del mio ritorno, ma solo all'esterno, effetto collaterale delle cure”. Da lì in poi è iniziata una nuova vita. Diversa. Più bella. Con pallone e partite sempre al centro del suo cuore, che oggi batterà un po’ più forte dall'emozione, per il primo derby da allenatore.
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