Salernitana, Sabatini: "La panchina di Liverani è ben salda"

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Il Direttore Generale della Salernitana Walter Sabatini ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio TV Serie A con RDS. Il direttore ha affrontato diversi temi, dalla fiducia a Fabio Liverani passando per le personali condizioni di salute

Salernitana, le parole di Walter Sabatini

All'inizio, il direttore ha parlato della posizione di Liverani sulla panchina della Salernitana: "La sua panchina non è in bilico, ma anzi ben salda. Lo abbiamo scelto per alcune sue caratteristiche che sta mettendo in mostra. Con il Monza abbiamo perso, ma si è visto che è un allenatore che dà positività ai giocatori. Siamo sicuramente soddisfatti. Ha bisogno anche di fortuna perché nel calcio serve vincere le partite, ma succederà”. 

A proposito del mercato di gennaio: "Ogni giorno faccio mea culpa. Sulle tempistiche ho fatto errori siccome ho lavorato su operazioni che pensavo si sarebbero chiuse in fretta, ma così non è stato. Alla fine ho lasciato la squadra povera di giocatori perché nel frattempo ho piazzato alcuni nostri giovani difensori che dovevano cambiare aria senza fare in tempo a sostituirli. Questo ha sfavorito l’allenatore e la squadra in generale”.

Il direttore ha detto la sua anche sull'impegno e la professionalità mostrata: "Quando non ho seguito le partite, ho notato distacco tra la squadra e l’impegno agonistico, ma ora i ragazzi sono inattaccabili da questo punto di vista. Siamo tutti professionisti e dobbiamo tutti dare il massimo. Coulibaly è tornato a fare il calciatore come si deve, Alessandro Zanoli mi ha entusiasmato; Niccolò Pierozzi sta facendo cose molto importanti rispetto alla sua età e all’impegno assegnatoli. Ci sono molte possibilità di miglioramento". 

Sabatini ha parlato anche delle sue condizioni di salute: "Sono tornato a casa, ma non sto magnificamente. 10 giorni fa mi sono operato e poi ho subito una frattura al femore. Sto recuperando energie ed equilibrio. Quando io non riesco a esserci sono comunque tranquillo perché con la squadra c’è Pietro Bergamini, che ha vissuto nel calcio da sempre e nello sport. Ha già lavorato come dirigente per la Roma; è come se fosse i miei occhi e le mie orecchie”.

Riguardo al presidente Iervolino: "È quasi impopolare parlare di Iervolino a Salerno, ma è forse l’ultimo degli imprenditori italiani a mettere soldi. Iervolino lo fa con cognizione di causa, intelligenza e dedizione. Mi dispiace che venga insultato perché è un uomo intelligente che ha sottratto soldi alla sua famiglia per investire in questo progetto. Merita il rispetto dei tifosi, non ha bisogno di un parafulmine, lui sa difendersi da solo".

A proposito del ritiro anticipato: "Il ritiro va fatto per unire i giocatori intorno ad un progetto e noi ne abbiamo bisogno; i ragazzi nello spogliatoio devono sviluppare un modo di vivere e di essere comune. Bisogna sostenere e implementare l’idea di noi stessi, dell’autostima, del rispetto e dell’altruismo reciproco. Solo così riusciremo a fare un’impresa infattibile. Io ho il diritto di crederci ancora ed è così. Vedo 4/5 giocatori della nostra rosa che hanno un margine di miglioramento importantissimo. Weissman è uno di questi; è un ragazzo che gioca con la disperazione, gliela si vede negli occhi. Il ritiro si farà, ma è stato voluto con un accordo tra i calciatori e il mister: questo dimostra la voglia di voler preparare la partita fino all’ultimo respiro. Non sarà un rito punitivo”.

Riguardo le prossime gare della Salernitana: "Abbiamo scontato, da un punto di vista psicologico, una visione della partita “da ultima spiaggia”, ma nel calcio non è mai così: sono partite importantissime, ma anche un`opportunità di restituirci ad un calcio plausibile, voluto da tutti, un calcio da salvezza. Percentuali? Era il 5% e per me il 5% è rimasto nonostante abbiamo perso due partite. So perfettamente che non è un pensiero allineato a quello della gente che è molto delusa. Loro hanno tutta la mia comprensione, però devono crederci sempre”.  

 Chiosa finale sulla vicinanza al progetto: "A me piace parlare di calcio reale. Questo è successo a 12 minuti dalla fine in una partita che poi con il risultato ci ha cancellati dal campo. A 12’ dalla fine Boateng gioca in anticipo un pallone in verticale per Dia che fa proseguire per chi tira. Prende la sagoma del portiere e poi il pallone ed esce. Tre passaggi verticali consecutivi a pochi minuti dalla fine, sullo 0-0. Se fossimo andati in vantaggio oggi staremmo parlando di un'altra cosa. Ad oggi il calcio è questo. Rischiano tutti, la salvezza si conquista solo l’ultima giornata con il calendario chiuso. Ci sono squadre che non vincono per cinque partite di fila, oppure squadre che ne vincono tre in maniera consecutiva. Tutto può ancora cambiare".

 

 

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