Salernitana, Iervolino: "Napoli è la mia città. Nicola? Non ero ben disposto. Mi sento un rivoluzionario"
È passato ormai più di un anno da quando Danilo Iervolino è diventato presidente della Salernitana. In 12 mesi, il numero uno granata ha effettuato importanti investimenti e progetti - sportivi ed economici -, portando anche la squadra lo scorso anno a una storica salvezza in Serie A. Questa stagione, l'obiettivo della Salernitana non è solo quello di rimanere fuori dalla zona retrocessione a fine anno, ma continuare a programmare il suo futuro.
Salernitana, Iervolino: "Napoli è la mia città, ma sono impegnato alla follia con i granata"
Sono questi i temi di cui lo stesso Iervolino ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport. Il suo punto di partenza, però, è stato la sfida con il Napoli di sabato 21 gennaio: “Per me è un derby del cuore. Napoli è la mia città. Oggi però sono impegnato emotivamente e sentimentalmente alla follia con la Salernitana. Ho in mente una cavalcata che porti Salerno a diventare un punto di riferimento nel calcio”.
Proseguendo, il presidente dei granata ha parlato dei punti di forza degli azzurri e delle difficoltà della sua squadra: “Il Napoli gioca il calcio più bello e vincente d’Europa. Noi veniamo da un momento difficile: quattro sconfitte e due pareggi. Eravamo audaci e sorprendenti, dobbiamo ritrovare le energie psicofisiche che ci sono venute a mancare”.
L'esonero di Nicola e i sogni di Iervolino
“Ognuno degli otto è stato una coltellata. La testa è andata, la fiducia reciproca anche. Capita. Che non capiti più", parla così Iervolino della pesante sconfitta contro l'Atalanta, che è costata solo temporaneamente la panchina a Davide Nicola: “Le storie del calcio sono storie di uomini. Dopo quella botta era giusto pensare a una discontinuità. Nicola mi ha cercato, io non ero ben disposto, ma alla fine l’ho richiamato. I giocatori erano felicissimi di ritrovarlo, il ds pure”.
Proseguendo, il presidente della Salernitana ha parlato del suo ruolo all'interno dell'ambiente calcistico: “Mi sento un innovatore, un rivoluzionario. Ho una visione, mi considero un sognatore che non smette mai di lottare. Cosa significa rivoluzione? Serve una riforma complessiva. Vanno riscritte le regole d’ingaggio tra noi presidenti per imporre l’equilibrio finanziario”.
Iervolino ha poi tirato le sue conclusioni su quello che può essere il cammino della Salernitana: “La salvezza non sembra drammatica come nello scorso campionato, però non abbassiamo la guardia. Non appena al sicuro, cominceremo a programmare la prossima stagione”.