Quella volta che Ronaldo voleva imparare la moto d'acqua
“C’è un giocatore che vorrebbe imparare a fare Jet Ski, ti va di insegnarglielo?”. Estate 2009. I calciatori, si sa, sono esigenti: chiedono sempre il meglio. Ad ascoltare la proposta non era uno qualunque, ma Alex Morgan: campione del mondo di moto d’acqua tra gli anni ‘80 e 2000. È americano, in carriera ha rappresentato il Messico. “Per me va bene”, risponde, chiedendo circa 300mila dollari. “Una cifra che secondo me Cristiano non avrebbe mai accettato”. E invece lui dice di sì: è l’ennesima sfida. Questa volta contro le onde. Ah sì, quel Cristiano è proprio lui: Ronaldo.
"Ma tu sai che sono Ronaldo?"
“Ma tu sai chi sono?”, gli chiede, dopo il primo giorno di allenamento. “Sinceramente? No, non seguo il calcio”. “Ti conviene cercare su Youtube”. Cr7, allora, era poco più che un ragazzo. 24 anni, aveva appena firmato un contratto con il Real Madrid. Che Alex indica come “quella”, senza dare il nome della squadra. Non è importante la fama, conta solo la persona. “Cristiano si è presentato sorridente, allegro. Ha affittato una grande villa a Miami Beach (adesso ci andrà a vivere De Ceglie, ndr) dove ci ha ospitati tutti e dove abbiamo cominciato a praticare il Jet Ski”.
L’impatto non è stato semplice. “Mi è sembrato molto sicuro di sé, forse troppo (e la sostituzione di Sarri lo fa ancora pensare, ndr). Per questo il primo giorno non abbiamo fatto un allenamento facile, ma l’ho subito portato a sfidare le onde alte. Per fargli capire subito che questo non è un gioco, non una cosa facile. L’ha capito, eccome. Mi ha rispettato molto da quel momento”.
"Ronaldo e i Big Mac"
Quella tra Alex e Cristiano è diventata nelle settimane una bella amicizia, che farebbe sognare chiunque. Figurarsi i bambini: immaginatevi cosa possa voler dire essere piccoli e avere come insegnante di calcio Ronaldo. Beh, a Kevin, Lance e Henry, che di cognome fanno Morgan, è capitato. Sulle spiagge di Miami Beach. “Hanno giocato a lungo a calcio insieme” continua. Anzi, Henry ha cominciato con il calcio (è stato nel Chivas nel 2017) per specializzarsi ora nel football americano: è uno striker interessante, con la media realizzativa su calcio piazzato nelle high school di tutta la Florida. Fare il collegamento è un attimo. “Una volta mi ricordo che dopo l’allenamento ai miei figli, avevo proposto a Cristiano una cena per ringraziarlo. Lui desiderava tantissimo un Big Mac. Pensavo stesse scherzando”. Affatto.
“Per i miei figli era una gioia, solo che a comprare ha mandato me: mi diceva che non poteva entrare in un Mac Donald senza che lo fermassero tutti per le foto. Per questo ne mangiava sempre pochi”. Veniva da Manchester, aveva firmato con “Quella squadra” e stava per diventare il campione che conosciamo tutti.
"Cristiano, ci vediamo a Torino?"
“Non ci vediamo da 10 anni” continua sorridendo Alex. Concede la sua intervista parlando a sorpresa un buon italiano. La location? La sua moto d’acqua, ovviamente: è tutto il suo mondo. Come il pallone è quello di Cristiano. Tra i due, un Big Mac. E chissà che a Torino non ci sia l’occasione di mangiarne ancora uno tutti insieme. “Sarebbe meraviglioso”, conclude. See you soon, Cristiano.
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