Ronaldo: "L'Italia mi mancherà sempre. Non può stare fuori da due Mondiali"
Ronaldo, il Fenomeno torna a parlare di grande calcio in esclusiva a Sky Sport e lo fa in compagnia di Alex Del Piero. Con il brasiliano si è fatto il punto generale sulla sua storia da calciatore, sull'evoluzione che il calcio ha subito negli anni, sul match tra Manchester City e Liverpool e su cosa deve fare il calcio italiano per poter tornare a essere competitivo.
Ronaldo analizza il suo passato da calciatore
Il Fenomeno descrive la sue parentesi più importanti in carriera: quella trascorse in Italia e in Spagna. Inter e Real Madrid sono le squadre che più gli stanno a cuore, rispetto a Barcellona e Milan, che, comunque, elogia:
"Sono sempre stato molto umile e trasparente. In Italia abbiamo vissuto un epoca incredibile in Italia. L'Italia mi mancherà sempre. Sono molto legato all'Inter e al Real Madrid. Al Barcellona ho vissuto un anno straordinario, ma la storia è finita male, perchè non sono riuscito a rinnovare il contratto. Poi, sono anche andato al Milan, ma prima di andare lì, ho provato a tornare all'Inter; ho chiamato Moratti, ma non è successo. Al Milan ho provato a recuperare, ma non ero già in fase calante. In ogni, caso è stata è un'esperienza incredibile; il Milan era sempre stato avanzato nella tecnologia, nelle infrastutture, negli allenamenti. Ho verificato tutto questo. Lavoravano molto meglio degli altri, erano 4/5 anni avanti agli altri. Gol all'Inter con la maglia del Milan? Era una provocazione, ma non so riferita a chi. Però, sei giovane e fai queste cose, anche se il mio rapporto con l'Inter sarà sempre bellissimo"
Manchester City-Liverpool, Ronaldo elogia Guardiola e Klopp
Ronaldo parla anche del matcch che si è giocato domenica tra Manchester City e Liverpool: "Klopp e Guardiola sono due ispiratori. Vedono il calcio in maniera divertente, offensiva e verticale. Ho guardato la partita con grande gioia, anche perchè, nonostante si giocasse Manchester City Liverpool, si praticava pressing alto. Parliamo di una partita di un livello altissimo e fatta di pochissimi errori. Non so dove avrei voluto giocare. Pep (Guardiola, ndr) non usa spesso il centravanti, però entrambe le squadre sono bellissime. Gli inglesi sono speciali per come vivono il calcio"
L'evoluzione del calcio negli ultimi anni
Il calcio che ha vissuto l'ex centravanti di Inter e Real Madrid è molto diverso da quello che si vive adesso. Il brasiliano ha giocato in un calcio più tecnico; oggi, invece, di predilige un calcio più fisico:
"Il calcio è migliorato tantissimo nella preparazione fisica. Rispetto a come mi allenavo io, le sessioni di allenamento sono cambiate tantissimo. A me faceva male correre per un'ora, io volevo fare tanti scatti durante la partita. Credo che abbiamo trovato un livello fisico altissimo in tutto il mondo: adesso non si trovano più giocatore lenti. Non si trova un numero 10 come Guti, che faceva girare la palla e prediligeva la tecnica. La nostra generazione era caratterizzata da molta più tecnica. C'erano giocatori importanti in ogni squadra, che potevano cambiare la storia di una partita"
Ronaldo e il suo grave infortunio al ginocchio
Un altro focus su cui Ronaldo ha riflettuto è stato quello relativo al grave infortunio al ginocchio, che, di fatto, ha modificato il suo modo di giocare: "L'infortunio al ginocchio mi ha condizionato. Mi sono ritrovato nella condizione di ricostruirmi con le qualità che avevo. Io non sapevo se potevo recuperare, perchè, nel mio caso, non avevo uno storico di una lesione di questo tipo. Poi, la testa fa tanto: se non hai più qualcosa che ti porta fiducia, devi adattarti diversamente per essere decisivo nelle partite e neglio allenamenti. Nella mia testa ero ancora velocissimo"
Cosa serve al campionato e al movimento calcistico italiano per tornare decisivo
Il calcio italiano che ha vissuto era il campionato di riferimento a livello mondiale. C'erano tanti campioni e c'era una Juventus, che lo ha stimolato a fare sempre meglio. Oggi, quell'epoca sembra lontanissima. Per ritornare a essere i migliori bisogna avere il coraggio di cambiare:
"Il campionato italiano è quello di riferimento mondiale. La Juve mi ha ispirato. Mi ha sfidato a fare meglio ogni giorno. Poi parliamo di un club con una storia fortissima e bella. Io arrivavo in Italia con l'ambizione di sfidare il potere della Juve. Era durissima, ma è stato bellissimo. Ho visto un'intervista di Totti, in cui ha detto che ci è mancato giocare insieme. Ma è stato bellissimo averlo come avversario. L'Italia non può stare fuori per due edizioni di fila dai Mondiali. Bisogna affrontare questo periodo con serenità e analizzare quello che è andato bene e quello che non è andato bene. Bisogna avere il coraggio di cambiare. Il talento c'è".