Ronaldo: "Con l'Inter una storia d'amore. Il 5 maggio ferita aperta"
Due giocatori che hanno segnato la storia del calcio, italiano e non solo, si sono ritrovati insieme in diretta Instagram. Alessandro Del Piero e Ronaldo hanno chiacchierato fra ricordi, aneddotti e curiosità. Il brasiliano ha parlato della sua esperienza da presidente del Valladolid: "Sono molto contento di aver accettato questa sfida. Ho vissuto il calcio per tutta la vita. Non volevo diventare un allenatore, perché sarebbe stata la stessa routine del giocatore. Nell'estate del 2018 è arrivata l'occasione Valladolid. Ho un gruppo di ragazzi spettacolari. Il primo anno il budget era quello più basso della Liga. Non ho potuto fare molto e ho deciso di rinnovare i contratti a tutti i giocatori. Ci siamo salvati lo scorso anno. E' stata una sofferenza, ma un grande risultato raggiunto".
Dal Valladolid ai ricordi in nerazzurro: Ronaldo si racconta
In Spagna, come in Italia, si parla di ripresa del campionato: "Questa settimana abbiamo fatto tutti i test per ricominciare. Nessuno è risultato positivo e lunedì i giocatori tornano ad allenarsi. Credo sia troppo rischioso iniziare a giocare. Accetteremo ogni decisione. Si parla di ricominciare a giugno".
Il Fenomeno ha parlato anche della sua grande esperienza all'Inter: "A Barcellona avevo rinnovato il contratto. Cinque giorni dopo mi chiamano dicendo che non potevano rispettare l'accordo. Gli dissi che sarei andato via perché non mi sentivo importante. L'Inter di Moratti era già pronta con un assegno. Sono andato lì e ho vissuto una storia d'amore bellissima. Conoscere l'Italia, vivere sette anni nel paese è stato un regalo. Il calcio italiano era il più forte al mondo quando ho giocato io. Lì sono iniziati i nostri scontri in Nazionale. Ricordò quell'Italia-Brasile 3-3 del 1997. Una partita bellissima".
Ronaldo ha parlato anche dei suoi dei due infortuni al ginocchio che gli hanno segnato la carriera: "Giocavo da 5 anni senza problemi fisici. Prima del 2000 ci allenavamo in modo diverso. Dovevo andare al ritmo di Roberto Carlos e Cafù in allenamento correndo sulla lunga distanza. A me non serviva. Dopo è cambiata la metodologia di allenamento con sedute personalizzate. L'unica possibile causa del mio infortunio è l'essermi allenato male negli anni prima del 2000. Al Milan mi sono fatto male ancora, lo stesso infortunio ma all'altra gamba. Ho imparato tanto da questi stop, sono diventato un uomo migliore. Mi hanno fatto capire il grande amore per il calcio. Dopo il primo infortunio tutti mi dicevano che non avrei recuperato. Dentro di me sapevo che sarei tornato in campo".
Tante le sfide in campo fra Del Piero e Ronaldo. Anche se non direttamente, una di queste è il 5 maggio: "Dopo l'episodio con l'Atalanta ho capito che non avrei avuto un futuro rapporto professionale con Cooper. Il 5 maggio è stato troppo. L'abbiamo persa noi quella partita e lo scudetto. Ci sono state troppe cose strane in quella settimana. Si parlava di Nesta all'Inter. L'abbiamo persa nell'atteggiamento. Troppe distrazioni. E' una ferita aperta".