Dal reality al primo gol in A con la Lazio. Siviero: “A 10 anni Romero era più forte di Asensio”

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Sarri lo ha definito ‘sempre arrapato’, per la fame con cui gioca. Ma per descriverlo basta ripassare la sua ultima settimana: dal rosso con il Feyenoord al gol decisivo contro il Monza, con in mezzo la sfacciataggine di sfidare Smalling nel derby. “Non ho visto il gol in diretta, ma me lo hanno riferito. Seguo sempre la sua crescita. Lo ricordo come un bambino molto educato e introverso che in campo si trasformava: a volte bisognava fermarlo perché aveva troppa intensità. Era un piacere lavorare con lui, sempre molto umile, da 10 sotto questo aspetto. Che ora stia iniziando a mostrare le sue qualità è fantastico”. Parla così di Luka Romero a Gianlucadimarzio.com Gustavo Siviero per tutti El Pajaro. L’uccello. “Un soprannome che mi ha dato un compagno di squadra quando sono arrivato in un club di Buenos Aires, ma in realtà ne avevo un altro: Chiqui. Il motivo è più o meno lo stesso, quando mi presentarono ai miei nuovi compagni al Newell’s, Mauricio Pochettino mi diede la mano e mi disse: “Bienvenido Chiqui Siviero”’.

 

 

Il 53enne argentino con origini friulane è l’attuale allenatore dell’Intercity di Alicante, club di terza divisione spagnola il cui vicepresidente è l’ex Atlético Madrid, Juanfran. Ma soprattutto è stato colui che nel 2015 ha segnalato il talento del classe 2004 al Maiorca. “La prima volta che l’ho visto è stato in un reality sul calcio che facevamo a Ibiza, Campions. Io e un mio ex compagno dovevamo formare due squadre composte da 14 ragazzi dopo averne visionati 1200 in tutte le località delle Isole Baleari. In uno dei casting, Luka si è fatto notare perché faceva delle giocate non comuni per un bambino di 10 anni: colpiva il pallone in maniera molto forte, si posizionava bene con il corpo, dialogava con i compagni e interpretava bene i movimenti. Giocava in attacco, sulla fascia o al centro, ma sempre cercando di rientrare sul sinistro per calciare in porta. Uno dei suoi punti di forza”.

  

 

 

Dopo quella puntata, Siviero non ha perso tempo e ha chiamato il responsabile del settore giovanile del Maiorca. “Mi sono segnato il suo nome, e poi visti i buoni rapporti chiamai Carlos Ureda. Gli dissi che avevo visto un crack. Per farsi un’idea: migliore di Marco Asensio alla stessa età, che io avevo allenato nelle giovanili del Maiorca quando aveva 9 anni”. Dopo qualche istante di incredulità nell’ascoltare le parole di Siviero, il dirigente dei Bermellones ha contattato i genitori di Romero per invitare il figlio a un provino. “Ha invitato anche me, Miguel Angel Nadal e Gabriel Vidal (medaglia d’oro olimpica con la Spagna) ad assistere, ma dopo 5 minuti tutti ci siamo alzati a abbiamo detto: ‘Basta così, non c’è altro da vedere’. Il Maiorca doveva fare di tutto per non farselo scappare, non c’entrava niente con gli altri bambini”.

 

 

Cinque anni nelle giovanili, poi l’esordio in Liga contro il Real Madrid nel giorno del 33esimo compleanno di Messi, con cui ha avuto modo di scattarsi una foto dopo aver scelto di vestire la maglia albiceleste preferendola a Messico e Spagna, mentre suo fratello gioca in porta e ha risposto alla convocazione della Tri Sub17. “Sono contento per Luka. L’ho visto crescere calcisticamente ed è un valore aggiunto per il calcio argentino”. Milinkovic, Luis Alberto e Pedro se lo coccolano nello spogliatoio, Sarri gli dà fiducia e lo corregge. “Si sa far voler bene dai compgni, il suo primo gol mi rende molto felice perché ha un potenziale enorme ed è in un club pieno di tradizione, in un campionato molto importante”. Dal Pajaro al giro di campo con Olimpia al fischio finale, Luka il 18 novembre festeggerà 18 anni e intanto ha già iniziato a volare.

 

 
 
 
 
 
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