Roma, riscatto Smalling: un mese da insostituibile in giallorosso
Un mese per prendersi la difesa della Roma. Tanto è bastato a Chris Smalling per diventare un perno insostituibile della difesa di Fonseca. La prima partita poco più di 30 giorni fa. Risultato amaro, sconfitta contro l’Atalanta, ma il difensore inglese fu tra i pochi a mettere in campo una prestazione di livello. Di fisico e d’esperienza, le caratteristiche richieste a gran voce da Fonseca in estate per trovare il nuovo Manolas.
Oggi il primo gol in giallorosso. Lo aveva assaporato più volte, contro Atalanta, Cagliari e Milan. Con il suo solito movimento a spezzare l’area verso la porta, colpendo con la testa riempita di dreads che rimandano alle sue origini giamaicane. Contro l’Udinese una rete diversa, fortunosa, ma che ripaga i sacrifici e l’attesa, dovuta anche a qualche imprevisto infortunio. Sei partite senza mai tirare il fiato e tante altre ce ne saranno ancora da titolare. Perché la crisi degli infortunati in casa Roma ha colpito anche la difesa, con Juan Jesus indisponibile per la trasferta contro i bianconeri e Mancini ormai centrocampista in assenza dei padroni della mediana. A Udine è lui che ha assunto i gradi di comandante della difesa, soprattutto dopo l’espulsione di Fazio che ha lasciato la Roma in 10 per più di un tempo.
È la Roma che tira fuori la grinta e mette da parte l’estetica. Lotta in mezzo al campo anche con quei giocatori come Pastore e Kluivert dedicati di solito ad impreziosire l’attacco. Dietro la sicurezza parla inglese ed ha i lineamenti caraibici. Gioco semplice e concreto, la ricetta di Chris Smalling. Quella che lo ha portato ad emergere nel Millwall fino al Fulham, prima di convincere Sir Alex Ferguson a portarlo all’Old Trafford. Nove stagioni prima dell’addio momentaneo: “La Roma è un grande club, tornerà migliorato" le parole di Solskjaer alla vigilia della partenza del difensore inglese per la capitale. La Roma vuole lavorare d’anticipo, per trovare fin da subito l’accordo economico con il club inglese per il trasferimento a titolo definitivo. Per trasformare un mese pieno di Roma in qualcosa di più concreto e duraturo.
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