Roma, Mourinho e il record di debuttanti: chi saranno i prossimi a esordire?
“Volevo fare un cambio e in panchina vedevo Pagano, Pisilli, Joao Costa, Cherubini e D’Alessio. È dura, però è anche una bella esperienza… finita la partita, sono andato giù (negli spogliatoi, ndr), vedo uno che corre verso di me e mi abbraccia: era Cherubini”. A dire queste parole è stato José Mourinho, nel post partita di Roma-Slavia Praga di Europa League. Ma perché Cherubini correva verso il suo allenatore per abbracciarlo? Semplice. Aveva appena realizzato il suo sogno: esordire tra i professionisti con la maglia della Roma.
Un momento unico e senza dubbio emozionante per il giovane capitano della Primavera della Roma, ma per Mourinho – invece – questa sta diventando una piacevole abitudine. Cherubini, infatti, è il decimo giocatore che Mourinho ha fatto esordire tra i professionisti dal suo arrivo a Roma nella stagione 2021-22.
Da Afena a Cherubini: i 10 esordienti con Mourinho
Il dieci non è mai un numero banale per la Roma e i suoi tifosi e ora, anche se nessuno sta indossando quella maglia, questo numero torna protagonista in casa giallorossa. Come detto, infatti, con Cherubini è salito a dieci il numero di giocatori che Mourinho ha fatto esordire tra i professionisti da quando è a Roma. Meglio di lui, dal suo arrivo nella stagione 2021-22, non ha fatto nessuno in Serie A. Ad avvicinarsi sono solamente la Juventus e l’Hellas Verona, ferme a quota sette (dato TransferMarkt). Ma chi sono questi dieci giocatori a cui Mourinho ha regalato il sogno dell’esordio tra i grandi?
Il primo, in ordine di tempo, è Felix Afena-Gyan, che ha esordito il 27 ottobre 2021 contro il Cagliari. Dopo il ghanese, oggi alla Cremonese, è stato il turno di Missori, Volpato (oggi entrambi al Sassuolo), e Keramitsis, che gioca ancora nella Primavera giallorossa. Nella stagione successiva, la scorsa, hanno poi esordito Faticanti (ora al Lecce), Majchrzak (oggi in prestito al Niepolomice in Ekstralasa) e Pisilli, che in questa stagione si sta dividendo tra Primavera e prima squadra. Arriviamo così alla stagione attuale, in cui – in soli tre mesi – Mourinho ha fatto già esordire tre giocatori: Pagano, D’Alessio e, ovviamente, il già citato Cherubini (clicca QUI per leggere la sua storia).
Oltre ai tanti esordienti, Mourinho a Roma ha fatto un grande lavoro anche con i “bambini” (come lo Special One è solito chiamare i giovani) che avevano già giocato tra i “grandi”. Su tutti, chiaramente, Bove e Zalewski, oggi stabilmente in prima squadra e decisivi in Serie A e in Europa. Oltre a loro, c’è anche Benjamin Tahirovic, venduto in estate all’Ajax per circa 8 milioni. Tra chi è rimasto e chi è andato via, in generale Mourinho e la Roma hanno lavorato con grande dedizione ai loro giovani, riuscendo a valorizzarli al massimo. Il lavoro, però, non è concluso.
Chi potrebbero essere i prossimi “bambini” a esordire
Perché il lavoro non è concluso? Perché la Roma può contare ancora su tanti giovani forti, di prospettiva e che devono ancora esordire tra i professionisti. Su tutti, tre sono i giocatori che potrebbero presto avere la loro chance tra i “grandi”: Mattia Mannini, Joao Costa e Lovro Golic.
Il primo è stato recentemente inserito dal The Guardian tra i 60 migliori classe 2006 del panorama mondiale. Basta questo per far capire che è senza dubbio un giovane da seguire con grande attenzione (clicca QUI per sapere tutto su di lui). Il secondo, esterno offensivo classe 2005, è paragonato a Douglas Costa per facilità di dribbling e velocità. Si allena spesso con la prima squadra e Mourinho ha già parlato di lui in una conferenza stampa. Infine, c’è Golic: difensore sloveno classe 2006. Fisicamente è già molto strutturato e in campo gioca con grande personalità, deve migliorare nel riuscire a mantenere la concentrazione alta per tutti i novanta minuti di gioco.
Limitarsi a loro tre, però, sarebbe un errore. Da sempre la Roma lavora con grande attenzione con i propri giovani e a poter diventare protagonisti tra i “grandi” sono in tantissimi. Chi sarà il prossimo a esordire? Impossibile dirlo. Una certezza, però, c’è: presto ci sarà un undicesimo esordiente che correrà verso Mourinho per abbracciarlo e ringraziarlo.