Roma, Mourinho batte la Juventus: "Ma penso ancora a Cremona..."
La Roma, con fatica ma anche grandi meriti difensivi, è riuscita a portare a casa la vittoria contro la Juventus di Massimiliano Allegri. Basta un meraviglioso gol di Mancini per chiudere il match sull'1-0 e festeggiare con i propri tifosi all'olimpico.
Al termine della sfida, ai microfoni di DAZN, a parlato l'allenatore giallorosso Josè Mourinho, che ha analizzato la partita, complimentandosi con i suoi giocatori (e non solo), anche dispensando elogi alla formazione bianconera.
"Grande vittoria, ma ripenso alla sconfitta di Cremona"
"È difficile accettare la sconfitta di Cremona, perché questa squadra, quando gioca da squadra, è in grado di fare partita come quella di stasera - ha cominciato subito Mourinho, rimuginando sui punti persi dalla roma nell'ultima trasferta. Sono felicissimo per questa vittoria, ma non ho ancora processato bene la sconfitta di Cremona. Oggi la Roma ha vinto perché i suoi giocatori hanno messo il 100%, non l'ha vinto per la tattica. È l'atteggiamento della squadra che è stato determinante".
"La Juve è arrivata qui nel miglior momento della sua stagione - ha proseguito poi il portoghese. La Juve sa compattarsi molto bene in difesa e subisce pochi gol, noi invece fatichiamo a segnare, perciò era difficile. In più, loro sono bravi in ripartenza. Stasera noi siamo riusciti a segnare e abbiamo avuto una difesa compatta e un Rui Patricio che ha compiuto davvero dei miracoli stasera, è stato determinante".
"Dybala? Serve più alla Roma che alla Juve..."
"Siamo una squadra che ha dei limiti e, se sappiamo nasconderli, se gioca da squadra, portiamo a casa i risultati, altrimenti no". Su Dybala, poi, Mourinho ha ribadito quanto sia importante averlo avuto con e non contro in una gara come quella contro la Juventus: "È un valore aggiunto. Un giocatore veramente top, che a questa squadra serve. Alla Juventus non servono top players, loro sono già ricchi di top players".
Ora la Roma si proietterà sul match d'andata degli ottavi di finale di Europa League contro la Real Sociedad, in programma il prossimo giovedì 9 marzo: "La Conference League dello scorso anno aveva un livello superiore a quella di quest'anno, abbiamo affrontato squadre come il Feyenoord, il Leicester City, c'era il Marsiglia. Quest'anno si è alzato il livello dell'Europa League. Con la Real Sociedad saranno due partite difficili, vediamo cosa nascerà". Sulla presenza in panchina domenica prossima, visti i recenti avvenimenti, l'allenatore poi ha chiuso rispondendo: "Vediamo, non so proprio. So solo una cosa: voglio fare il mio mestiere, allenare, in santa pace".
Mourinho in conferenza stampa
"Perché fuori Abraham? Giocando con Bremer a tre, nei duelli individuali, in velocità, in area, si tratta di è un giocatore molto difficile da battere. Abbiamo avuto una buona superiorità numerica a centrocampo con Gini, Lorenzo (Pellegrini), Cristante e Matic quando si abbassavano. Nel secondo tempo abbiamo pensato di cambiare un po' e quando abbiamo visto Bremer a destra e Bonucci centrale serviva pressare. Poi facciamo gol e Max ha cambiato assetto ma abbiamo portato il risultato a casa e dopo il disastro di Cremona era importante vincere.
Cosa manca per fare il salto di qualità? Magari è un po' di DNA. Anche del club. Sono cose più difficili da assimilare e da cambiare. Ci sono dei club in cui sei obbligato a vincere ogni partita. Ho vinto un campionato con 100 punti e ne ho perso un altro con più di 90. Questi ragazzi sono gente che soffre quando non fa bene. Non hanno vissuto tranquillamente dopo il disastro di Cremona. La squadra ha vissuto 3 giorni di sofferenza e preparazione in vista di una partita come questa. Perciò complimenti ai ragazzi che hanno fatto questo salto in 3 giorni. Mancini? Evoluzione naturale del giocatore. Ieri ho visto qualche partita di Premier in cui squadre che giocavano a tre in realtà giocavano a 5. Mancini è in un momento molto buono fisicamente e tecnicamente, è anche molto più tranquillo. Questo è importante e questo tipo di qualità aggiunge qualcosa in più. Importante è averlo fatto anche se nessuno poteva immaginare un gol così da parte sua".
Google Privacy