Emergenza e sofferenza, espulsione e San Var: la serata romanista di Claudio Ranieri

Alla Roma serviva vincere, in qualunque modo. Tre punti per non perdere il treno Champions League. E vittoria è stata. Faticosa, non certo spettacolare. Tanto fortunata con il gol annullato dal Var, quanto eccessivamente punitiva con l’espulsione di Alessandro Florenzi - uscito tra gli applausi di un Olimpico troppo spesso critico nei suoi confronti. Una vittoria arrivata con gli uomini contati, con una difesa inedita, subendo altri due infortuni muscolari (Zaniolo e Schick). Una vittoria arrivata subendo l’Empoli, soffrendo in difesa gli ultimi minuti. Insomma una vittoria, una serata, tanto romanista.




Lo sapeva Ranieri che sarebbe stata una sofferenza. Lo aveva detto in conferenza stampa, lo ha confermato a fine gara: “La cosa migliore è il risultato. Era una partita difficile per mille motivi. Per le due sconfitte, per le infite assenze di tanti pezzi da 90’. E’ ovvio che dobbiamo lavorare molto. Questa sera ho chiesto semplicemente l’ABC”. Normalizzare, questo serviva. Un termine spesso vuoto, brutto. Ma in questo momento non serviva la scienza alla Roma. E l’Olimpico ha apprezzato tutto questo. Nessuno spettacolo, poco divertimento. Tanta concretezza, un po’ di fortuna e tanta sofferenza. Lo striscione di benevenuto ad inizio partita, il tIfo caldo nei minuti finali, con le polemiche messe da parte per 90’. Stasera tutti hanno spinto la Roma, anche dalla tribuna autorità. Il resto verrà, anche tatticamente. 4-2-3-1 per 60', per non stravolgere nulla. Poi l'introduzione del 4-4-2, il modulo che Ranieri porterà avanti fino alla fine del campionato. "Serve tempo, per tutto", parola del tifoso seduto in panchina.

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