Roma, De Rossi: "Juve favorita per lo scudetto, a seguire il Napoli e poi noi. Flop Italia? Non è stato giusto dare tutte le colpe a Tavecchio"

Prima stagione da capitano in maniera ufficiale e tante soddisfazioni legate a questo girone d’andata, tra le quali spiccano sicuramente la vittoria nel derby e il primato nel girone di Champions, oltre a qualche delusione negli scontri diretti con Juventus, Napoli e Inter. Daniele De Rossi, ormai leader assoluto ed indiscusso della Roma, si è raccontato in esclusiva a Sky Sport, partendo dall’ultima sconfitta subita all’Allianz Stadium: ”La Juve ha giocatori fortissimi, se vincono da 6 anni di seguito significa che sono davvero i migliori. Dalla panchina possono tirare fuori giocatori di altissimo livello e nonostante tutto, dopo aver sofferto nel primo tempo, nel secondo siamo migliorati parecchio. Anche un pareggio non sarebbe stato un risultato assurdo, ci avrebbe migliorato ulteriormente l’idea che abbiamo su questo inizio di stagione. Benatia è un amico e giocatore fortissimo e sul gol è stato più cattivo dei nostri difensori, ma anche nelle nostre occasioni importanti lui e la difesa bianconera erano bloccati, quindi non ne farei un discorso di mentalità. Abbiamo fatto una partita aggressiva, l’abbiamo preparata bene ma con le squadre più forti non sempre ti riesce”.

De Rossi continua quindi sulla crescita attuale della Roma nella nuova gestione e sul futuro nell’immediato del campionato di Serie A: “Vincere è un percorso lungo, una parola che non va abusata come mi ha insegnato Antonio Conte, un allenatore a cui devo molto. Si vince con gli episodi quanto con gli allenamenti, ma non puoi basare le ambizioni di una squadra rispetto ad un'unica partita, soprattutto se l’avversario è come la Juventus. Di Francesco sta facendo grandi progressi e ottenendo risultati importanti, lo scorso anno avevamo un allenatore magnifico con cui abbiamo fatto cose straordinarie, ma anche solo vedendo i punti, potremmo ritrovarci meglio in classifica al giro di boa in questa stagione. Sui gol che mancano - ha proseguito il capitano giallorosso - si può fare un discorso di supporto offensivo, di sfortuna e di episodi, ma non la considererei una vera crisi, i nostri attaccanti sono forti e torneranno a segnare, come noi centrocampisti ricominceremo a supportarli meglio. Dzeko è facilissimo da giudicare, è un campione assoluto, perché aiuta tanto il gioco anche nei momenti in cui segna di meno, non gli si possono dare tutte le colpe di questo momento di appannamento visto che per caratteristiche rende al meglio quando viene servito in maniera intelligente. Sono due anni che dico che il Napoli è la squadra più accreditata per vincere, però alla fine vince sempre la Juventus quindi devono essere considerati loro i favoriti, con dietro gli azzurri e un po’ più indietro noi”.

Dopo aver dato le sue impressioni sul nuovo ruolo di Francesco Totti da dirigente - “Si sta ambientando sempre meglio, sta studiando il ruolo e trovarsi bene con Monchi lo aiuta” - la chiusura è sul fallimento dell’ultima esperienza con l’Italia e con il suo personale pensiero sull’introduzione del Var: “Sulla nazionale sono state dette tante cose come sul fatto che io mi fossi rifiutato di entrare, ma la realtà delle cose è che c’è stato solo un battibecco dopo il quale sono normalmente andato a scaldarmi. Ci sono stati momenti di forte tensione e cose che non dovrebbero uscire dallo spogliatoio alla fine sono uscite, queste cose a me non interessano e preferisco pensare a come avrei potuto far meglio nella partita che ho giocato. Sono stati fatti tanti nomi per il presidente federale, io punto su Tommasi che oltre ad essere un amico è anche una persona che può cambiare tanto nel mondo del calcio. In ogni caso non mi è piaciuto il gettare tutte le colpe su Tavecchio, che inizialmente ha di sicuro avuto delle uscite infelici, ma non poteva fare miracoli ed ha raggiunto anche risultati positivi: nelle vittorie della gestione Conte ha anche lui meriti che non gli vanno tolti. Il Var non è ancora perfetto - ha concluso De Rossi - ma negli anni ci darà molta soddisfazione, alcune scelte sono state dubbie e non mi riferisco sicuramente al mio episodio, ma con ancora più strumenti a disposizione servirà a tranquillizzare noi in campo e i tifosi sugli spalti per molte situazioni controverse”.

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