Dopo Messi e Ronaldo, Rodri segna l’inizio di una nuova era: il primo spagnolo dal lontano 1960

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Rodrigo Hernández scalza il brasiliano Vinícius Júnior e si aggiudica il Pallone d’Oro 2024. Ronaldo-Messi, Messi-Ronaldo, questo era stato l’andamento che aveva segnato gli ultimi 17 anni del calcio europeo. Dopo due parentesi nel 2018 e 2022, con Modric e Benzema, ora pare evidente che nel futuro prossimo non ci sarà una certezza sul calciatore che dominerà l'Europa da incontrastato, come avevano fatto l’argentino e il portoghese. Per adesso, la gloria è tutta per il centrocampista del Manchester City.

 

Perché ha vinto Rodri?

Rivoluzionario, insostituibile e perno della squadra: queste sembrano essere le ragioni che hanno spinto chi di dovere a votare per lo spagnolo classe 1996. Oltre alle fredde statistiche riguardanti gol, assist, passaggi e duelli vinti, che hanno comunque la loro importanza, Rodri si è dimostrato il giocatore chiave di una squadra che vanta nella propria rosa calciatori del calibro di Erling Haaland e Kevin De Bruyne. Il merito va anche a Pep Guardiola, il quale è stato in grado di creare l’evoluzione moderna del centrocampista centrale, capace di essere decisivo in qualsiasi fase di gioco. Croce e delizia per l’allenatore ex Barcellona: se da un lato, quando Rodri è presente, diventa quasi in automatico il fulcro della formazione, la sua assenza mette in mostra alcune lacune tattiche di Guardiola, che sembra non in grado di sostituirlo. Sebbene i criteri per il Pallone d'Oro tendano spesso a favorire i riconoscimenti individuali, rendendo difficile il raggiungimento della gloria per portieri, difensori e centrocampisti, per lo spagnolo si contano comunque numeri impressionanti e difficilmente ripetibili per i pari ruolo: 10 gol e 15 assist fra club e nazionale spagnola.

 

 

Da Luis Suárez nel 1960 a Rodri: il premio torna in Spagna 64 anni dopo 

Nel 1960, il centrocampista Luis Suárez e, nel 2024, il centrocampista Rodri sembrano scrivere un capitolo di una storia che si è chiusa oggi. La Spagna ha sempre avuto una tradizione calcistica ricca di grandi mediani e registi, e adesso questa tradizione ha ricevuto una definitiva consacrazione con la vittoria del ragazzo di Madrid. Il giocatore del Manchester City ha raggiunto uno status tale da fare la differenza sia con il suo club che con la nazionale, dove è stato premiato come miglior giocatore di Euro 2024. L'ultimo non attaccante ad avvicinarsi al prestigioso titolo assegnato questa sera da 'France Football' era stato Van Dijk nel 2019. Pertanto, quanto accaduto oggi, non solo potrebbe influenzare i riconoscimenti individuali futuri, ma potrebbe anche rivoluzionare il dibattito sull'importanza dei ruoli difensivi nel calcio attuale. Negli ultimi anni, dopo le impressionanti stagioni di calciatori come Iniesta, Buffon, Xavi e Sneijder, molti si sono chiesti cosa potessero fare per ottenere il Pallone d'Oro. Adesso è arrivata la risposta. 

 

I nuovi volti del calcio europeo 

È la prima volta dal 2003 che Messi e Ronaldo non sono inclusi tra i 30 candidati finali per il Pallone d'Oro, ponendo fine a un'epoca calcistica senza precedenti. Questo evento, oltre a segnare la fine simbolica di un’era gloriosa, apre interrogativi sugli aspiranti successori che si prenderanno il palcoscenico. Fortunatamente, i nomi non mancano. Tuttavia, sembra che i prossimi anni calcistici saranno caratterizzati da volti diversi che si daranno battaglia ogni anno. Giocatori già affermati e all’apice del calcio mondiale, come Mbappé e Haaland, dovranno confrontarsi con Rodri, fresco vincitore del Pallone d’Oro, ma anche con Vinícius Júnior, Jude Bellingham e i giovanissimi Endrick e Lamine Yamal. Dopo 20 anni di dominio indiscusso da parte di soli due nomi, potremmo tornare a un’era in cui i riconoscimenti personali saranno diversificati tra una lista più ampia di talenti. Un po’ come negli anni '90 e 2000, quando a contendersi i premi individuali c'erano calciatori come Zidane, Ronaldinho, Shevchenko e Figo, tutti vincitori di un solo Pallone d’Oro. 

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