Ribery e la Fiorentina: è già amore

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Ribery non ha paura delle persone. Non l'ha mai avuta, neanche quando da piccolino lo guardavano male per via della cicatrice. Al contrario, ha bisogno del loro affetto, del loro calore. Lo cerca in campo a suon di strappi palla al piede, fra un dribbling e l'altro, fra un gol e un assist. Lo cerca anche fuori. Come a Peretola per esempio. I tifosi hanno circondato il van che lo dovrebbe portare al centro sportivo. L'autista è concentrato a non investire i piedi di qualcuno, Davide Lippi - che è seduto davanti - si diverte riprendendo la scena con il cellulare. Ribery è seduto dietro, già tutto vestito di viola. Preme un bottone, lo sportello della macchina si apre improvvisamente. Si scatena il panico, perché tutti vorrebbero abbracciarlo. Interviene la sicurezza, altrimenti il mezzo sarebbe stato travolto. Spaventato? Macché, Franck si diverte come un pazzo. Lo sportello lo ha aperto lui, di proposito.

Firenze, in questi ultimi giorni d'agosto, non è deserta ma poco ci manca. L'aeroporto si raggiunge con una facilità insolita. Lo sanno bene i moltissimi tifosi che dalle 9:30 si sono appostati davanti al terminal dei voli privati.
Tanti ragazzi, più esaltati per l'arrivo di Ribery che spaventati per l'inizio sempre più vicino della scuola. Adulti anche, che alle ultime gite al mare hanno preferito il sole che infuoca l'asfalto. C'è anche un bambino, che si chiama Gabriel. A Firenze è un nome diffuso, un po' come Diego a Napoli. Batistuta vale Maradona, almeno da quelle parti. 

Gabriel si è arrampicato sulla rampa davanti all'uscita del terminal. Ai suoi piedi i tifosi e i loro cori per Commissio e Barone. Davanti a lui, dopo ore di attesa, Ribery. Il francese esce e si mostra. Braccia in aria, maglia viola già addosso. Nel caos generale abbassa lo sguardo e vede il suo piccolo sostenitore. Lo avvicina a sé, lo abbraccia. Lo aiuta a mettersi la sciarpa al collo. Scene d'amore, di un'intesa trovata in un instante. 

Come quella con Oscar, il custode di Fanfani. Dopo aver firmato il contratto e incontrato i nuovi compagni al centro sportivo, Ribery ha raggiunto la clinica medica per le visite di rito. Fa caldissimo, sono passate da poco le 13. Oscar è timido, ma si fa coraggio e lo va a salutare nonostante le telecamere puntate addosso: "Come stai, tutto a posto?". Glielo chiede Ribery, che non lo aveva mai visto prima di quel momento. Lo fa in italiano, lingua che in parte già conosce. Oscar è abituato ai saluti, non c'è un medico che non lo consideri prima di entrare a lavoro. Ma gli sembra tutto così diverso, lo raccontano i suoi occhi. 

La maglia numero 7, intanto, è la più richiesta in queste ore. Il Fiorentina Point era stato avvisato martedì sera: "Domani probabilmente verrà ufficializzato Ribery". Non si è fatto trovare impreparato, anche se adesso è costretto agli straordinari. Giovedì sera infatti ci sarà la presentazione al Franchi e nessuno vuole perdersela. O meglio, nessuno vuole andarci sprovvisto della sette viola. Ecco perché lo store non chiuderà alle 20 ma alle 22. Lavorone, ma c'è poco da fare: fra Ribery e la Fiorentina è scoppiato subito l'amore.

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