Riapre 'Cavallini', il ristorante del calciomercato
Mercoledì 3 giugno, data da segnare. Con ottimismo: vengono abbattute le “frontiere” tra le regioni e a Milano riapre “L’antica osteria Cavallini”. Un luogo simbolo del calciomercato: centinaia di trattative si sono svolte lì, fra una tagliata e quell’insalata di carciofi e parmigiana tanto gradita a un direttore sportivo. “Il piatto preferito del mio amico Daniele Faggiano. Non vedo l’ora di riabbracciarlo”. A parlare è Joseph Ghapios, il ristoratore che da trent’anni anni mette a tavola direttori sportivi, presidenti, agenti e altri operatori del calcio. “Mi hanno chiamato in tanti durante questi tre mesi di chiusura. Riaprire significa guardare con ottimismo al futuro. Sia nostro, sia del calciomercato: quest’anno resteremo aperti tutto agosto e settembre”.
Una buona notizia per tutti. Il locale di via Macchi, pur con tutte le nuove precauzioni, tornerà ad affollarsi. Joseph rivedrà procuratori e dirigenti trattare, mentre la sua cucina lavorerà come e più di prima. "Ovviamente ci sarà la misurazione della temperatura all’ingresso e il rispetto del distanziamento fra i tavoli, ma su quello eravamo già ben disposti. Mi farà davvero piacere rivedere tanti amici”. Clienti con cui nel tempo è stato stretto un rapporto fraterno come Ausilio, Pradè, Perinetti, Braida, Foschi, solo per citarne alcuni. Dirigenti che nelle salette di Cavallini hanno organizzato affari e festeggiato obiettivi raggiunti. “L’anno scorso Barella, per esempio. Fu una trattativa lunga e ovviamente facemmo in parte da cornice. E alla fine festeggiammo insieme al suo procuratore Alessandro Beltrami”.
Momenti iconici che Joseph ricorda col sorriso e senza nostalgia. Perché il calcio sta per ripartire e il mercato pure. E il suo ristorante tornerà a celebrare acquisti conclusi. Joseph lo fa da tanti anni, ancor prima di “Cavallini”. E il suo legame con il pallone nasce da un’amicizia con Shevchenko. “Avevo un ristorante in Brera. Gli feci assaggiare un risotto alla milanese e se ne innamorò. Nel corso degli anni poi ho avuto il piacere di ospitare la prima cena di tanti campioni stranieri. Luis Figo e Ronaldinho furono portati al mio locale direttamente dall’aeroporto".
E anche quest’estate sarà così. In attesa che Ramadani possa stappare un rosso toscano che ama o che Pippo Inzaghi venga a celebrare la promozione col Benevento. “E basta col dire che mangia sempre la bresaola. Da allenatore è passato al crudo di pesce, l’epoca di bresaola e grana è finita per Pippo”. Anche Antonio Conte tornerà. “Si era informato spesso in queste settimane per il delivery, ma noi abbiamo preferito staccare totalmente". Joseph finalmente sorride, come quando accoglie i suoi clienti. Quest’anno non potrà stringere la mano e questa non sarà la sola cosa che cambierà: “Ho lasciato la gestione ai miei cugini Samuel e Hany, che sono caposala e capochef. Lavorano con me da 25 anni, io ovviamente rimarrò in società e sarò sempre presente. È un cambiamento nel pieno segno della continuità”. Una notizia di “mercato” tenuta alla fine. Il ristorante di via Macchi ne custodirà tante da qui a ottobre. Ma la notizia migliore, al di là di tutto, è la riapertura di un ristorante importante a Milano. Il segno che qualcosa sta davvero iniziando ad andare meglio.