"Restituiteci il nostro sogno". Italia, ancora una denuncia dai settori giovanili: la lettera di una squadra "giovanissimi"

"Siamo la squadra giovanissimi 2003/2004...". Casella e-mail piena, il tema dei settori giovanili è più caldo che mai dopo l'eliminazione dell'Italia dai mondiali russi e continua a far discutere. Testimonianze, proteste, denunce, sono tanti i lettori che si rivolgono a noi, nella speranza di ricevere le giuste attenzioni. Stavolta ad alzare la mano per prendere parola è una squadra "giovanissimi" della provincia di Sondrio. Un regolamento penalizza i loro sforzi, la loro bravura, il loro sogno. Meritocrazia, parola spesso sconosciuta nel calcio italiano. GianlucaDiMarzio.com ha accettato volentieri di dar voce alla protesta garbata di questi campioncini:

"Ci presentiamo, siamo la squadra giovanissimi 2003/2004 della società A.C. Valchiavenna della provincia di Sondrio. Siamo un gruppo di 26 ragazzi di età compresa tra i 13 e 14 anni. Quest'anno ci siamo dati un obbiettivo, ovvero quello di conquistare l'accesso ai campionati regionali. Ci siamo impegnati durante gli allenamenti, facendone a volte più dei due programmati durante la settimana, il tutto per riuscire nel nostro intento. Il campionato fase autunnale girone A della provincia di Sondrio si è concluso e noi siamo arrivati primi in classifica vincendo tutte le partite.

Il regolamento prevede che per l'ammissione la società deve avere iscritte tutte le categorie (Allievi, Giovanissimi, Esordienti e Pulcini). Qua nasce il nostro problema ed è il motivo per cui scriviamo con la speranza che qualcuno ci dia una mano e ci permetta di proseguire e giocare il campionato per cui ci siamo qualificati sul campo. La nostra società non ha la squadra Allievi, quindi abbiamo perso il diritto ad essere ammessi al campionato regionale. Noi ovviamente non eravamo a conoscenza di tutto questo e il nostro Presidente non ci ha detto nulla. Sappiamo però che ha presentato un ricorso, non andato però a buon fine, dove vengono espresse le sue ragioni e accuse verso errori della federazione. Noi non vogliamo entrare in merito a tutto questo, non possiamo e non vogliamo pagare per gli errori commessi dai soliti adulti.

Il calcio è un sport di squadra che dovrebbe insegnare certi valori e premiare gli sforzi di chi si allena. Invece che fa? Ci penalizza per colpe che noi non abbiamo e che non possiamo risolvere. Per di più, questo regolamento, se si entra nel merito, permette anche la falsificazione dei campionati. Noi per esempio potevamo favorire una società perdendo apposta e regalando 3 punti che magari gli avrebbe permesso di arrivare secondi invece che terzi. Ovviamente anche se fossimo stati a conoscenza di tutto questo non avremmo agito cosi, però il regolamento ci vieta di accedere da vincitori ma, paradossalmente, permette queste situazioni.

Noi non vogliamo far alcun tipo di polemica, chiediamo semplicemente che ci venga permesso di partecipare al campionato regionale".


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