Regolamentiamo – Le modifiche alle regole per la stagione 2016/17: le spiegazioni ufficiali dell’AIA – parte 4

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Continuiamo nel percorso che porta a conoscenza delle spiegazioni ufficiali che l’Associazione Italiana Arbitri, attraverso la circolare n° 1/2016, ha fornito ai suoi associati per prepararli ad affrontare con la massimo chiarezza la nuova stagione sportiva. I cambiamenti sono entrati in vigore dal 1 giugno 2016 e che sono stati già applicati in Coppa America Centenario e Euro 2016, che si sono svolte nel mesi di giugno e luglio. Oggi spiegheremo le novità relative alle regole 11 e 12. Regola 11 – Il fuorigioco Si ribadisce che la linea mediana è “neutra” ai fini del fuorigioco e, pertanto, un calciatore deve avere una parte del corpo nella metà avversaria del terreno di gioco per essere in posizione di fuorigioco. Si chiarisce che le mani e le braccia di difensori, attaccanti e portieri, poiché non possono giocare il pallone, non sono incluse tra le parti che determinano l’individuazione del fuorigioco. Si conferma che la posizione del calciatore (in fuorigioco) deve essere individuata nel momento in cui il pallone viene giocato. L’infrazione si verifica dopo che il pallone viene giocato: ad esempio, un calciatore in fuorigioco che segna dopo la parata del portiere commette l’infrazione dopo che il pallone è stato giocato. Si chiarisce il concetto di “interferire con un avversario” dopo un rimbalzo, una deviazione o un salvataggio e che se questo avviene è un’infrazione di fuorigioco. Un calcio di punizione può essere assegnato nella metà del terreno di gioco del calciatore sanzionato se questi si muove da una posizione di fuorigioco nella metà campo avversaria per commettere un’infrazione di fuorigioco nella propria metà del terreno di gioco. Non è giusto che un difendente (magari, infortunato) fuori del terreno di gioco “tenga tutti in gioco” fino a quando non venga interrotto il gioco. Il nuovo enunciato definisce la fase di gioco in cui il difendente cessa di essere considerato sul terreno di gioco ai fini di valutare il fuorigioco. Si chiarisce come valutare il comportamento di un attaccante che esce o rimane fuori del terreno di gioco e poi vi fa ritorno. Coerentemente con la formulazione aggiornata di fuorigioco (da cui è stata eliminata la parola “distrae”) e con la possibilità di sanzionare un’infrazione commessa fuori del terreno di gioco con un calcio di punizione, quando il pallone è in gioco. Regola 12 – Falli e scorrettezze Si conferma definitivamente che il pallone deve essere in gioco per sanzionare un’infrazione con un calcio di punizione o un calcio di rigore. La parola “tackle” implica un contrasto con il piede, ma alcuni contrasti possono compiersi con altre parti del corpo (ad esempio, ginocchio) e questi prima tecnicamente non erano previsti. Si spiega che deve essere assegnato un calcio di punizione diretto se un’infrazione viene generata da un contatto. “Imprudenza” significa che il calciatore ha agito con noncuranza del pericolo o delle conseguenze per l’avversario e deve essere ammonito. Con “vigoria sproporzionata” si intende che il calciatore ha ecceduto nell’uso della forza necessaria e ha messo in pericolo l’incolumità di un avversario e deve essere espulso. Si conferma che ostacolare un avversario con un contatto comporta un calcio di punizione diretto. Si conferma che ostacolare un avversario senza contatto comporta un calcio di punizione indiretto. L’arbitro ha l’autorità di assumere provvedimenti disciplinari dal momento in cui entra sul terreno di gioco per il sopralluogo pre-gara fino al momento in cui lo abbandona dopo la fine della gara (compresi i tiri di rigore). Se, prima di entrare sul terreno di gioco all’inizio della gara, un calciatore commette un’infrazione da espulsione, l’arbitro ha l’autorità di inibire al calciatore di prendere parte alla gara; l’arbitro riporterà ogni altra scorrettezza (nel proprio rapporto di gara). Si chiarisce che, nelle rare occasioni, in cui un arbitro applica il vantaggio per un’infrazione da espulsione (soltanto se è imminente un’evidente opportunità di segnare una rete), se il calciatore da espellere viene poi coinvolto nel gioco, questo deve essere interrotto poiché sarebbe contro il principio del “fair play” se il calciatore segnasse, contribuisse alla segnatura di una rete o non consentisse agli avversari di segnare una rete. “Impedire che un avversario ne entri in possesso” viene tolto dalle infrazioni che comportano l’ammonizione in quanto si verificava che alcuni arbitri ammonivano per ogni fallo di mano. Il fallo di mano è incluso come infrazione da ammonizione quando “interrompe / interferisce con un attacco promettente” (così come per le altre infrazioni che hanno lo stesso effetto). Si chiarisce che un calciatore che tenta, senza successo, di evitare la segnatura di una rete toccando il pallone con le mani dovrà essere ammonito. Quando un’infrazione che nega un’evidente opportunità di segnare una rete viene commessa da un difendente in area di rigore, il calcio di rigore ristabilisce di fatto l’opportunità di segnare la rete, pertanto la sanzione per il calciatore dovrebbe essere meno severa (un’ammonizione) rispetto a quando l’infrazione è commessa fuori dell’area di rigore. Tuttavia, se l’infrazione è un fallo di mano o è chiaro che non sia un “naturale” tentativo di giocare il pallone o contrastare un avversario per entrare in possesso del pallone (come definito nel testo), il calciatore dovrà essere espulso. Un tackle o un contrasto che mette in pericolo l’incolumità di un avversario o commesso con vigoria sproporzionata o brutalità deve essere sanzionato come grave fallo di gioco. Si chiarisce che un tentativo di violenza, pure se non si è “concretizzato”, va punito con un cartellino rosso. Si stabilisce che un calciatore che colpisce intenzionalmente un avversario alla testa o al volto (quando non c’è contesa per il pallone) deve essere espulso (a meno che la forza sia trascurabile). La sanzione per un’infrazione contro un altro partecipante alla gara deve riflettere la gravità di tale azione: ad esempio, il calcio invia un messaggio debole se un’infrazione contro un ufficiale di gara viene sanzionata soltanto con un calcio di punizione indiretto. La Regola viene modificata poiché il calcio si aspetta che se due calciatori escono dal terreno di gioco nella normale dinamica dell’azione ed uno commette un fallo nei confronti dell’altro fuori del terreno di gioco stesso, dovrà essere assegnato un calcio di punizione. Nessuno capirebbe il senso se l’arbitro desse un cartellino rosso o giallo e riprendesse il gioco con una propria rimessa o un calcio di punizione indiretto. Il calcio di punizione viene assegnato sulla linea di porta o laterale nel punto più vicino in cui si è verificato il fallo; se questo punto è nell’area di rigore del calciatore colpevole verrà assegnato un calcio di rigore.

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