Chef Liotti e il menù perfetto per la festa Reggina al Granillo

In quel sinistro da lontanissimo che al 30esimo del primo tempo ha fatto esplodere di gioia il Granillo c’era tutta la sua voglia di Reggina. Un desiderio – reciproco – quello di Daniele Liotti che parte da lontano, dalla scorsa estate: trattativa con il Pisa che va avanti per settimane, ma che alla fine non si concretizza. Affare però solo rimandato a gennaio: l’insistenza del giocatore, disposto a scendere di categoria pur di andare a Reggio, il fattore chiave per arrivare alla fumata bianca.

Storie di mercato che oggi fanno sorridere la Reggina, sempre più prima nel girone C di Serie C, a +8 sul Bari e a +11 su Monopoli e proprio Ternana, avversaria di giornata nel posticipo della 25^ giornata. Uno scatto in classifica che potrebbe risultare importante, importantissimo nell’economia di un campionato che a Reggio però tutti si affrettano a descrivere come “lungo e pieno di insidie”. Scaramanzia sì, ma non solo.

PASSIONE CUCINA E UN SINISTRO CHE FA SOGNARE LA REGGINA

Piedi ben saldi per terra, il mantra di Mimmo Toscano. Uno che a Terni ha lasciato in eredità ottimi ricordi e una promozione in Serie B, ma che adesso ragiona solo ed esclusivamente a tinte amaranto. Colori che l’allenatore della Reggina ha fortemente voluto far indossare a Daniele Liotti, calabrese – proprio come Toscano – classe 1994 e protagonista inatteso della notte del Granillo. Un bolide da lontanissimo – “il primo da fuori area”, le sue parole in conferenza – che si insacca all’incrocio, poi l’esultanza sotto la Sud.

Gli occhi pieni di gioia e l’urlo dei 12.296 spettatori del Granillo che diventa una dolcissima melodia, storia che si ripete nel momento in cui a metà ripresa Toscano lo richiama, stremato, in panchina. Chissà se Liotti, non certo un goleador, l’avesse mai immaginata una notte così bella. Il menù perfetto per il popolo amaranto servito proprio da un ragazzo che ama cucinare (risotto la specialità della casa) e che fino all’età di 14 anni si dava da fare come pizzaiolo.

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Un ragazzo entrato in punta di piedi nel suo nuovo mondo, ma che con lavoro e sacrificio ha saputo superare le difficoltà di ambientamento. E che ora, con un sinistro telecomandato, ha regalato al popolo del Granillo l’ennesima notte da favola. Un sogno che ha come colonna sonora quel “Serie B, Serie B” che a fine partita il tifo amaranto ha urlato a squarciagola. Con un eco destinato ad andare ben oltre lo Stretto.

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