Quando una maglia è storia: il Ravenna “gioca” con Dante

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“Chi vive nel cuore di chi resta, non muore mai”.  A Ravenna, dopo 700 anni, nessuno ha dimenticato - sarebbe impossibile! - il sommo tra tutti i Poeti, Dante Alighieri.

Il Vate, a dire il vero, negli ultimi giorni ha fatto molto più che continuare semplicemente a vivere: ha deciso di giocare, sì, proprio con il suo Ravenna. Nelle trame della prima maglia, infatti, il club romagnolo ha impresso l’immagine dell’Alighieri, in un perfetto mix tra classico e moderno, tra il ritratto del Botticelli e  la street art di Kobra.

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Visti i tempi, si può proprio dire sia stato un acquisto perfetto quello di Dante, in una straordinaria finestra di calcio mercato: solo pochi mesi fa, infatti, il Ravenna sprofondava nell’abisso della retrocessione, in Serie D. Vestito da Caronte, il Fano traghettava  - con i play out -  la squadra di patron Brunelli lontano dalla Serie C, via dal suo girone B, verso un più tenebroso ‘girone’, realmente infernale.

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L’estate, poi, si faceva ancora più rovente quando i fallimenti di Robur Siena e Sicula Leonzio rendevano possibile la speranza di un ripescaggio miracoloso in C. Ravenna rimane alla finestra in attesa. Un purgatorio a tutti gli effetti, seppur brevissimo: le paradisiache vette del professionismo sono nuovamente reali. Dalla “selva selvaggia, aspra e forte” della serie D all’istantaneo e bellissimo ritorno a “riveder le stelle” della C.

La festa nella festa, quella dei 700 anni dalla morte del Vate. 

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Il profilo dantesco inciso sulla maglia sembra però, allo stesso tempo, ricordare: “Non ti curar di loro, ma guarda e passa”. Chiedere per credere al Fano: domenica, di fronte a un Dante rosso fiammeggiante, gli uomini di Alessandrini sono caduti al 77’ per mano di Tembe su calcio di rigore. Prendendosi la ‘rivincita’ degli ultimi play-out, il Ravenna ha così compiuto il proprio percorso di salvezza verso il Paradiso, come la Commedia insegna. 

Lunedì, commentando la vittoria al sorso del solito caffè al Nazionale, in Piazza del Popolo, i più ne erano convinti: è grazie a Dante, “L’amore che move il sole e l’altre stelle”, che è tornata la vittoria. A Ravenna, il Ravenna lo spera, augurandosi anzi che l’ispirazione al Vate ‘mova’ presto la classifica, per risalire subito verso più alte ‘stelle’.

Giovanni Caporale

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