Buoni pasto anche in estate, Rashford convince Boris Johnson
Campione in campo, campione nella vita. Alla vigilia della ripresa della Premier League, l’attaccante del Manchester United, Marcus Rashford, ha già firmato la sua prima rete. Questa volta, fuori dal terreno di gioco. E non contro una qualunque difesa del campionato, ma dinanzi al Governo inglese.
Dopo aver promosso una raccolta fondi per l’acquisto di 3 milioni di pasti, tramite cui sfamare milioni di minori nel periodo del lockdown, Rashord ha chiesto a gran voce l’estensione dei buoni pasto scolastici anche durante l’estate: la sospensione di questa forma d’aiuto, infatti, avrebbe aggravato le condizioni di oltre 1 milione di bambini indigenti.
Così, ha pensato di scrivere direttamente alle Istituzioni del Paese. Tramite una toccante lettera aperta, pubblicata sui social, il giovane attaccante ha ricordato come "quello che le famiglie affrontano oggi, io l'ho attraversato in passato e so che è molto difficile uscirne. Mia mamma lavorava a tempo pieno, guadagnava il minimo sindacale e non era mai abbastanza”.
Poi, si è rivolto direttamente alle Istituzioni: “Al di là delle appartenenze politiche, non possiamo tutti riconoscere che nessun bambino dovrebbe patire la fame nell'Inghilterra del 2020?”. Il pressing di Rashford ha dato i suoi frutti. E, alla fine, il premier Boris Johnson ha accolto la richiesta del giovane attaccante, ringraziandolo personalmente e annullando la sospensione dei buoni pasto, che altrimenti sarebbe iniziata a metà luglio.