Ranieri: "Tornare in campo? Sì, ma con 5 cambi a partita"
"Sentire i miei ragazzi, tantissimi colpiti dal virus, non è stato piacevole. Ora si stanno riprendendo, è vero, e questa è la cosa più importante". Nella mattina di lunedì 13 aprile, Claudio Ranieri è intervenuto ai microfoni di Radio Rai, nel corso della trasmissione Radio Anch'io Sport. L'ex allenatore di Roma, Juve e Inter, ora alla Sampdoria, ha parlato della ripresa dei campionati e delle possibili soluzioni da adottare.
"IL CAMPIONATO E' FALSATO"
"Tornare in campo? Io sono d'accordo con tutto quello che ci diranno di fare, ma il campionato oramai è falsato. Veniamo da un vero e proprio stop, ci sarà chi tornerà in campo più forte di prima e chi no. Si riparte tutti da zero, è imprevedibile cosa accadrà, sempre qualora dovessimo tornare a giocare. Certo, meglio giocare che non farlo: non sarebbe giusto che la salvezza o lo scudetto non si decidessero sul campo. Ma si tratterebbe comunque di un campionato falsato".
"IL CUORE DEI CONTAGIATI E' A RISCHIO: SERVONO 5 SOSTITUZIONI"
Ancora nell'eventualità che si torni a giocare, Ranieri ha spiegato come si potrebbe prendere esempio dalla Premier League, il campionato che l'allenatore ha vinto con il Leicester:
"Ho letto che in Inghilterra stanno pensando di introdurre le 5 sostituzioni a partita in corso, per tutelare i calciatori in caso di ripresa. Vogliono tornare in campo? Torniamo. Vogliono giocare tre partite a settimana? D'accordo. Ma alcuni ragazzi positivi al virus, una volta guariti, sono tornati positivi quando hanno ripreso ad allenarsi. E poi ci potrebbero anche essere dei problemi al cuore: è troppo rischioso far giocare questi atleti, a poche settimane dalla guarigione, tre volte a settimana".
"NON PENSATE SOLO ALLA SERIE A"
"Il calcio non è soltanto Serie A. Ci sono tanti club di Serie C in grave difficoltà dal punto di vista economico, così come tanto sta succedendo a numerose imprese all'esterno del mondo del calcio. Come cambierebbe il pallone se non si tornasse in campo per finire la stagione? Non ne ho idea, di sicuro ci sarebbe qualche scontento. E' una patata bollente, lascio che ad esprimersi sia chi, un giorno, dovrà eventualmente prendere questa decisione".