Ranieri: "Juventus esempio da seguire, tra struttura societaria e fase difensiva. Bianconeri favoriti per la Champions? Un passo alla volta..."

Titolo di campione di Francia sempre più vicino e semifinale di ritorno di Champions League alle porte, alla ricerca di un'impresa impossibile per il sogno-Cardiff. Per il Monaco di Leonardo Jardim si entra ormai nella fase calda della stagione: quella con appuntamenti forse impronosticabili ad inizio annata che ora, con grande lavoro e merito, sono stati raggiunti: la sfida dello Juventus Stadium di domani rappresenterà la classica "mission impossible" per la squadra del Principato, in una sfida con la squadra di Allegri che Claudio Ranieri, grande doppio-ex, ha voluto presentare così ai microfoni de "La Stampa".

"La Juve ha fatto un passo in avanti e non penso si farà scappare l'occasione, giocando da Juve: a Montecarlo l'ho vista molto sicura, esperta, convinta di quel che voleva, ma dovrà essere concentrata, anche stavolta. Il Monaco ha giocatori che possono recarle dei problemi, e già si è visto all'andata: penso alla prima occasione di Mbappé, o quella a inizio ripresa di Falcao. Gente contro cui bisogna stare sempre attenti".

E proprio su Radamel Falcao, rinato con la cura Jardim e arrivato sotto la gestione Ranieri, l'ex allenatore del Leicester si è espresso così: "E' un centravanti fantastico, con un fiuto incredibile, che si completa a meraviglia con Mbappé, uno che sarà il futuro di grandissime squadre. Jardim non baratterebbe una vittoria a Torino col campionato? Lo capisco, perchè quella era l'idea del presidente, anche quando c'ero io. Si sapeva che il PSG stesse sopra e che in dieci anni poteva sbagliare una o due volte: in quei casi, devi essere pronto ad approfittarne. Io al primo anno in Ligue 1 arrivai secondo, e anche ora il grande risultato è la vittoria del campionato. I quattrini ovviamente non bastano, ma aiutano: la cosa più importante è avere le persone che scelgono bene i giocatori: i soldi vanno spesi bene. Come dico sempre, alla base di tutto c'è sempre una grande società, il presidente, l'ad, il ds: poi ci sono allenatore e giocatori. Senza questa struttura non puoi essere al top, come la Juve, tornata a vincere con una grandissima struttura societaria che sceglie e giudica i giovani con uno zoccolo duro storico, fortissimo. Già due anni fa è andata in finale di Champions".

Una Juventus che ha saputo brillare anche, se non soprattutto, in fase difensiva, concedendo pochissimo: "Non sono sorpreso, dietro ha giocatori in grande sintonia tra loro, che si capiscono: e quando non arriva uno o l'altro, c'è Buffon. Hanno professionalità, rispetto: un esempio da seguire. Nell'arte della difesa eravamo più speciali una volta, ma lo siamo anche nella tattica: un campionato più tattico della Serie A non esiste. Il Monaco ne fa molto meno, ma ha giocatori che possono ribaltare una partita. La gioventù di Mbappé, il senso del gol e la furbizia di Falcao, e poi Lemar e Bernardo Silva. Aggiungo: se mancasse Mendy, uno che a sinistra sa dare una bella spinta, per la Juve sarebbe una bella cosa".

Bianconeri favoriti per la vittoria finale, dunque? "L'esperienza conta, ma non sempre vince: è tanto ma non tutto, ci vorrà grossa concentrazione. Il pari nel derby non è un allarme, il Toro ha fatto una gran partita e complimenti a Mihajlovic, ma la Juve sa poi essere questa: una palla giusta e Higuain la mette dentro. Ora penseranno solo alla Champions: un passo alla volta. Come dice Allegri, un passo alla volta: fatto il primo, non le resta che fare il secondo".


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