Sampdoria, Ramirez: "In campo subito? Solo se vogliono calciatori al 50%"
Nonostante una stagione difficile per la Sampdoria, è stato la principale fonte di imprevedibilità della squadra con 5 reti e un assist. Intervistato da Tuttosport, Gaston Ramirez, estro e fantasia, non vede l'ora di tornare in campo. Ma con prudenza. "Non penso a me ma alla Samp. A inizio stagione non eravamo partiti bene, poi ci siamo ripresi e alla fine giocavamo da squadra vera". Una Sampdoria che ha alzato alla testa, merito anche dell'allenatore Claudio Ranieri. "Ha portato quello di cui avevamo bisogno: saggezza, tranquillità e serenità. Ma il merito è di tutti. A cominciare dai giocatori che sono riusciti a seguirlo sin da subito. Alla fine siamo noi che andiamo in campo".
Nessun privilegio
Bisogna ripartire quindi, ma serve il buon senso viste le condizioni fisiche e psicologiche dei calciatori. "Se vogliono giocatori al 50% possono farci scendere in campo anche subito, ma l'obiettivo è davvero andare in campo soltanto per finire la stagione? Dobbiamo farlo con rispetto per tutti. Tutti vogliamo ripartire, non soltanto gli sportivi, ma se noi calciatori ripartiamo non dobbiamo avere nessun privilegio. Nessun tampone in più, se questo volesse dire toglierlo a qualcuno che ne ha davvero bisogno". La Sampdoria, nelle scorse settimane, è stata una delle squadre più colpite dal Covid-19. "Ho avuto paura, non per me ma per i miei figli. Dobbiamo iniziare a guardarci intorno e capire che stiamo vivendo una situazione surreale e inimmaginabile fino a qualche tempo fa. Non ci sono precedenti: mai successo di interrompere una stagione e poi riprenderla".
Obiettivi e record
Quest'anno Ramirez era ad un passo dall'infrangere il suo personale record di Bologna. "Il torneo sarà falsato e dal punto di vista fisico diffcile. Bisogna restare a casa, essere prudenti e seguire l'esempio dell'Italia. Prima speriamo che questo maledetto virus sparisca. Poi ricominciamo, ci salviamo e batto il mio record".