Sochi, Rami: "Voglio vedere i miei figli, sono bloccato"
Il Coronavirus continua a causare disagi. In tanti hanno provato a lasciare zone come Spagna e Italia, in cui il contagio è maggiore, per cercare lidi più sicuri. Ma c'è anche chi ha il problema opposto. L'ex Milan Adil Rami, giocatore del Sochi in Russia, vorrebbe tornare in patria per abbracciare la propria famiglia, ma è consapevole dei rischi a cui potrebbe andare incontro. In Russia, la pandemia del Coronavirus non ha ancora causato grandi problemi e Rami racconta di una situazione abbastanza tranquilla. Nonostante tutto, il difensore vorrebbe prendere un volo per la Francia e riabbracciare i propri figli.
LA SITUAZIONE
In Russia, infatti, il pericolo dei contagi è minore, nonostante tutti i tornei siano stati fermati. “Il campionato è sospeso e personalmente penso che questa cosa durerà più tempo di quanto ci si aspetta. Ascolto i dottori, ho avuto la possibilità di giocare d’anticipo e prendere precauzioni per proteggermi. Qui a Sochi non ci sono quarantene e isolamenti, anche se il club ci ha consigliato di evitare i posti troppo affollati”. Queste parole ad RMC Sport del compagno di squadra del rientrante Kokorin e dell'ex Lecce Imbula.
I RISCHI
Situazione opposta a quella della Francia, paese natale di Rami, colpita duramente dai contagi che aumentano di ora in ora. "Tornare adesso sarebbe un rischio troppo grande. E mi sento un po' in trappola. Il problema che ho io è che qui tutti quanti escono, vivono la loro vita, ma tornare in Francia è complicato. Io ho un contratto con il Sochi e ho 34 anni, non si sa mai cosa può succedere viaggiando. In Francia ci sono persone in quarantena ovunque e ho paura che tornando rischierei di non poter ricominciare a giocare a calcio. È una situazione complicata. Mi mancano i miei figli, ma devo aspettare. Devo essere paziente e vedere come si evolve la situazione”. Scelte difficili che, però, appartengono al buon senso.